l Cielo sopra Napoli – Scatti e storie in note progetto/installazione di Carmine Aymone (testi) e Giovanni Scafoglio (immagini) fino al 30 luglio nel foyer dell’Arena Flegrea

“Il cielo sopra Napoli – Scatti e storie in note”: la città della sirena Parthenope vista dall’alto in una prospettiva diversa, con la sua storia millenaria, immutata, fatta di arte, di poesia, musica. La distanza non attenua o cancella il suo fascino, al contrario ne amplifica la percezione grazie a un diverso punto di osservazione.

“Il cielo sopra Napoli – Scatti e storie in note” è il progetto/installazione del giornalista e scrittore Carmine Aymone e del musicista, scrittore e pubblicitario Giovanni Scafoglio (curatori anche dell’allestimento): un racconto fatto di immagini, canzoni, suoni, storie che gli spettatori del Noisy Naples Fest potranno vedere nel Foyer dell’ Etes Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare in occasione del calendario eventi (11 giugno – 30 luglio 2018) che accoglierà sul palco artisti del calibro di Sting, Noel Gallagher’s High Flying Birds , Kasabian, Paul Kalkbrenner, James Senese & Napoli Centrale, Enzo Avitabile con i Bottari

 

Se Roma è la Città Eterna, Napoli è la Città del Suono, nata dal canto di una Sirena il cui corpo esanime si adagiò sullo scoglio di Megaride dove sorgerà Castel dell’Ovo.

Attraverso una serie di immagini “Il cielo sopra Napoli – Scatti e storie in note” mostra e racconta la città come raramente si è vista, svelata dall’alto, da una prospettiva inedita, in cui elementi naturali, urbani, monumentali diventano paesaggi sospesi in atmosfere senza tempo.

Ad ogni “scatto” ad ogni tassello di questo mosaico unico al mondo che è Napoli, corrisponde una canzone, un artista (alcuni dei quali nei pannelli descrittivi fotografati da Dino Borelli), una storia: quella di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, di Salvatore Di Giacomo, di Enrico Caruso, di Vincenzo Russo, Renato Carosone, Totò, Lucio Dalla, Edoardo Bennato, James Senese, gli Showmen, Enzo Gragnaniello, Enzo Avitabile, 99 Posse, Clementino, Manu Chao, ‘A 67, Franco Ricciardi …

Un’occasione per ricordare quanta bellezza, quanta arte, storie, leggende, questa città accoglie da sempre tra le sue braccia. Geometrie naturali e umane di questa città obliqua – a dirla con le parole di Edoardo Bennato – immortalate da una diversa prospettiva. Un’incredibile complessità e varietà di paesaggiche magicamente riescono a convivere in un armonioso contrasto che rende ancora più affascinante e unica Napoli. Napoli con la sua provincia infatti include: il suo centro storico tra i più belli del mondo dove egiziani, greci, romani, angioini, aragonesi, francesi, spagnoli hanno lasciato la propria impronta e dove un giovane ragazzo, Pino Daniele, nato a pochi metri dal Munasterio ‘e Santa Chiara, riscriverà la canzone d’autore italiana; dall’alto i suoi tre decumani (plateiai per i greci), i suoi cardines, appaiono come sistema arterioso di un cuore baciato dal mare che pulsa a ritmo di suoni, musica, con infinite storie da raccontare. Un sistema arterioso millenario che ha infuso vita a poeti, musicisti e alle loro canzoni.

E ancora: il suo golfo terra di approdo, di mescolanze di culture; la sua periferia orientale post industriale con scenari alla Blade Runner, il film di Ridley Scott, con i suoi oleodotti, le diverse ferrovie, il porto; i grattacieli avveniristici del Centro Direzionale, progettato dall’architetto giapponese Kenzō Tange; i Quartieri Spagnoli i cui sussurri, le cui voci, vengono catturate da Enzo Gragnaniello; la città non frontale, quella del mare verde che bagna Capodimonte, Miano, Piscinola, Chiaiano e Marianella, luoghi che hanno dato i natali a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori autore della celebre Quanno nascette Ninno (da questo canto deriva Tu scendi dalle stelle), a James Senese, al nero a metà Mario Musella, Enzo Avitabile; le verdi colline del Vomero (che generarono dal 1200 canzoni come Il canto delle lavandaie e Jesce sole), di Capodimonte; il suo Vulcano addormentato; Pomigliano d’arco, terra di tradizioni e di lotta operaia …

Una città da sempre sospesa tra sacro e profano, scelta da Bansky, lo street artist più famoso al mondo, per le sue opere e da Maradona che qui fu incoronato Re e Santo, come canta Manu Chao con i suoi Mano Negra in Santa Maradona.

Mondi e scenari contrastanti tra loro ma allo stesso tempo comunicanti, fotografati da un’insolita ed esclusiva prospettiva che regalano ancora più emozioni e, soprattutto, stupiscono. Le foto aeree svelano, infatti, punti vista unici e inediti ma anche incredibili geometrie che dalla visuale terrestre non si scorgono o si immaginano: scatti dal cielo che dissolvono i pensieri, rendendo le atmosfere più rarefatte, divenendo una sorta di inno poetico al passato, al presente e al futuro di un luogo in perenne movimento come la lava del suo vulcano, il mare del suo golfo, i pensieri dei suoi poeti e musicisti.

Carmine Aymone & Giovanni Scafoglio

 

 

 

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