Jorit torna a Napoli Est: tre nuove opere di street art a Barra con Mono Gonzalez e Inti

Periferia Orientale di Npoli: non solo droga e camorra. Non solo disperazione e mala vita. Anche tantissima arte che rende bella la periferia, colora di significati gli anonimi palazzoni, dove dentro succede spesso di tutto. Altre tre grandi opere di street art a Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli. Proprio accanto all’enorme volto di Martin Luther King sono stati realizzati altri murales che portano le firme degli artisti Jorit, di Mono Gonzalez e di INTI. Realizzate sulle facciate delle palazzine del «rione Cavour», le opere sono visibili da via Gerardo Chiaromonte, trafficata strada del quartiere di Napoli Est su cui insiste la stazione della Vesuviana Barra.

La prima opera – quella più vicina all’incrocio con via Egidio Velotti – è dedicata a Salvador Allende, già presidente della repubblica del Cile, morto nel 1973 durante un colpo di Stato militare. A cinquanta anni dalla sua elezione – era il 1970 – gli street artisti Jorit e Momo Gonzalez hanno voluto realizzare un omaggio alla sua persona.

«Nel suo Paese – ha scritto Jorit sui social – ha fatto costruire scuole e ospedali. Ha aumentato per i più poveri stipendi e tutele sociali. Ha introdotto il salario minimo, costruito case popolari, aumentato le pensioni minime per gli anziani. […] Oggi, dopo 50 anni, purtroppo nel mondo tante persone non conoscono la sua storia ma in Cile la fiamma accesa dalla sua vita e dalla sua morte brucia ancora oggi». L’opera è composta da tre parti con al centro il volto di Allende. «La parte superiore è la riproduzione del primo murales che abbiamo tracciato quando Allende trionfa il 6 settembre 1970 e la parte inferiore è un omaggio ai tre massacrati dalla dittatura – Guerrero, Parada, Nattino – in omaggio ai detenuti, uccisi, scomparsi e perseguitati durante la dittatura per lottare per un Cile più giusto» ha scritto Momo Gonzalez in un post.

Nel secondo murales è raffigurato il volto di una persona con le “cicatrici” che caratterizzano tutte le opere di Jorit. Il viso è coperto dalla Kefiah, il tradizionale capo di abbigliamento diventato il simbolo della resistenza dei palestinesi all’occupazione degli stranieri. Nel luglio 2018 l’artista fu arrestato proprio per un dipinto pro-palestinese a Betlemme.

L’artista Inti ha realizzato «Polvere di stelle». Nel murales è ritratta una persona con il capo ricoperto da un velo. É un invito a guardare senza pregiudizi. «Guardate senza dogmi, senza fossilizzarvi su verità ovvie. Guardate senza darvi risposte scontate per mettere a tacere i dubbi che impediscono di vedere la poesia che si trova nell’incertezza e nell’essere minuscoli rispetto al nostro posto nella natura» si legge in un post dell’artista.

«Barra è un quartiere della periferia orientale di Napoli. Ma da oggi, su iniziativa della Fondazione Jorit, è anche un quartiere di Napoli in cui cinque artisti internazionali tra cui il padre del muralismo contemporaneo, il maestro Mono Gonzalez, dipingono insieme le facciate delle case di un rione popolare» ha scritto Jorit su Facebook. Jorit è autore di numerose opere in città e molte di queste proprio in periferia, come il popolare volto di Maradona realizzato sulle palazzine del Bronx di San Giovanni a Teduccio.

 

 

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