ITINERARI VESUVIANI – Dentro Resina tra “pezze americane” e le storie di ‘o russ, ‘o cinese e Kojak. La vita qui dentro non finisce mai

Il mercato di Resina (Ercolano) è forse il più famoso dei mercati di cose usate, abiti di seconda mano e surplus militare dell’intero centro-sud. Si svolge durante tutta la settimana, compresa la domenica, tra le viuzze affollate e le piazze intorno a via Pugliano, a Ercolano, cuore pulsante del vesuviano.

 

È nato durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, quando in questo centro del napoletano si smerciavano oggetti e vestiti trafugati ai convogli americani di passaggio ed è cresciuto negli anni successivi fino a diventare un’istituzione nono solo per la città degli Scavi ma per tutto l’hinterland napoletano.

 

Superato un momento di crisi dopo il terremoto degli anni Ottanta, quando gli edifici di via Pugliano avevano subito ingenti danni strutturali, il mercato è rinato dopo il 1996 grazie a un intenso programma di ristrutturazione e riqualificazione, fino a diventare una meta per intere generazioni che almeno una volta nella propria vita si son fatti fotografare con indosso le “pezze americane” di resina.

 

Resina è il paradiso dell’abbigliamento vintage e ci si può trovare praticamente tutto quello che si è sempre desiderato, dalle pellicce ai vestitini di Chanel, dai jeans anni Settanta alle scarpe di Manolo Blanick, dalle borse di vernice bon ton ai cappelli d lana dei combattenti afghani.

 

Oltre ai venditori di quelle che un tempo si chiamavano “pezze” (stracci) e che adesso sono ricercatissimi capi di abbigliamento, è possibile trovare gioielli falsi e veri, bigiotteria d’epoca, e merci nuove a basso costo.

Molto frequentato dai giovani di tutta Napoli, naturalmente, e dai costumisti di Cinecittà: provengono da Resina, tanto per citarne alcuni, gli abiti di scena di film come “I cento passi”, “La meglio gioventù”, “Prima dammi un bacio”.

E la gente di Resina è più bella che altrove a Ercolano. Ci sono ‘o russ (ovviamente non per la nazionalità di provenienza ma per la chioma o quel che oggi ne resta), ‘o cinese (un pacioccone che da lontano fa paura e da vicino è di una simpatia e disponibilità disarmante) e Kojak  (che di mestiere non fa il tenente della polizia americana, come nei film, ma il rifornitore ufficiale e non di quasi tutti i gruppi di biker del Sud Italia, per quanto riguarda giubbini di pelle e gilet, compresi i temutissimi Hells Angels americani). Fatevi un giro.

Col mercato di Resina (fotografie di Alessandro Solimene)

inizia la nostra rubrica “Itinerari Vesuviani”, luoghi della memoria, spazi dell’anima dove se ti perdi, lo fai immergendoti nella storia dei luoghi a metà strada tra mito e leggenda. Buon Viaggio.

 

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