Italia-Argentina: lo scambio culturale fa tappa a San Sebastiano Il comune vesuviano apre le porte a ventinove studenti argentini

 

San Sebastiano al Vesuvio – L’accoglienza è ricchezza per chi accoglie e per chi è accolto. È con questo spirito che, nella giornata di sabato 17 giugno, San Sebastiano ha aperto le porte ad una scolaresca proveniente dalla città argentina di Cordoba. Ventinove studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni e frequentanti “La Escuela Paritaria bilingue y bicultural italo argentina Dante Alighieri” hanno fatto tappa per alcune ore nel comune vesuviano. Negli zaini i racconti dei loro parenti emigrati tanti anni fa dal nostro Paese e l’aspettativa di scoprire posti nuovi calcando le loro orme.

Il viaggio, che li terrà lontani dall’Argentina un mese esatto, è iniziato il 4 giugno a Recanati, dove i ragazzi hanno seguito un corso di preparazione in vista della maturità ed è proseguito per San Marino, Ravenna, Riccione, Loreto, Matera fino ad arrivare a Napoli, Pompei e San Sebastiano. Qui gli studenti hanno potuto percorrere uno dei sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio e gustare una cena presso la storica Villa Figliola.

Una visita breve ma intensa, come traspare nelle parole di Pedro, diciassettenne argentino ma di origini italiane (come la maggior parte dei suoi compagni) che ha raccontato: “Tante cose ci hanno colpito durante questa giornata: la bontà del cibo, il calore della gente, i colori dei fiori e delle strade, ma soprattutto la multiculturalità. A Napoli convivono strutture di grande diversità culturale ed epocale nella stessa piazza. Inoltre abbondano i palazzi storici, che da noi in Argentina non sono così numerosi.”

A commentare l’itinerario finora seguito anche Mario Barone Lumaga, l’insegnante che li ha accompagnati nella sua terra di origine e ospitati per una sera nella casa dove risiede suo nonno, Villa Figliola per l’appunto: “Tra i luoghi che abbiamo visitato ci sono tanti classici, ma è importante anche far conoscere posti che non sono spesso meta di visite turistiche. Ci sono tante zone dell’Italia belle ma non adeguatamente pubblicizzate e che gli Italiani stessi non conoscono. La nostra iniziativa si inserisce proprio nell’ambito di questa lotta alla riappropriazione del nostro territorio e delle sue risorse.”

Si è detta soddisfatta per la buona riuscita della visita sua zia e consigliera comunale Elena Barone, la quale ha descritto l’esperienza come “un incontro generazionale di grande rilevanza, il primo momento di tanti che mi auguro possano riguardare il nostro paese.” Tra i promotori dell’evento anche l’assessore alla Scuola e alla Cultura Assia Filosa, che ha spiegato come questo viaggio culturale “si inserisce nel modulo di marketing turistico attivato nell’ambito del progetto “Scuola viva” dal Liceo Scientifico S. Di Giacomo.”

Molto più che una gita scolastica, dunque, questa esperienza ha tutto l’aspetto di un viaggio alla scoperta delle proprie radici. Molti dei ragazzi, infatti, hanno potuto dare forma ai racconti sfocati tramandati loro dai nonni durante l’infanzia e trovarne, addirittura, riscontro in documenti rinvenuti negli archivi di Recanati.

Un vero e proprio gemellaggio tra Italia e Argentina, che sembrano rincontrarsi nelle parole di Zoe, 17 anni, argentina di nascita ma di nonno friulano: “Mio nonno mi ha raccontato tutto dell’Italia, dalla vita che nei campi fino ai viaggi disperati sulle navi per arrivare in Argentina. E da quanto apprendiamo nel nostro Paese, la storia si sta ripetendo ora con barconi carichi di migranti che dall’Africa tentano di arrivare in Italia.”

Roberta De Cataldis

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