Inquinamento, blitz di Legambiente alla foce del Sarno, gli attivisti chiedono una “riconversione green” dopo il lockdown

 

Non c’è pace per il fiume Sarno, tra i più inquinati d’Europa, condannato a un costante degrado da decenni. Un blitz dei volontari di Legambiente ha fotografato la situazione attuale del corso d’acqua, chiedendo “Ecogiustizia subito” e denunciando “anni di ritardi e di soldi spesi senza giungere alla soluzione delle problematiche ambientali di quel territorio”. L’attività anticipa il programma di “Goletta Verde 2020”,previsto in Campania dal 5 al 10 agosto.

Nei prossimi giorni, tra l’altro, un team di tecnici e volontari dell’associazione effettuerà anche campionamenti e analisi microbiologiche sulle coste di tuta la Campania. I risultati verranno presentati il prossimo 10 agosto.

“Goletta Verde”, giunta alla sua 34esima edizione, controlla lo stato qualitativo delle acque lungo le coste de Paese. Il Sarno rientra tra i monitoraggi e, benché durante il lockdown fosse tornato parzialmente pulito e in condizioni migliori, con la ripresa delle attività ha ripreso la sua curva discendente, a causa di scarichi illeciti da reti fognarie e di canali industriali abusivi. I campioni prelevati negli anni (dieci consecutivi) dalla foce di Torre Annunziata e Castellammare continuano a sancire il triste verdetto del Sarno come fiume “fortemente inquinato”.

 

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