Innovazione sociale alla Federico II e welfare: un corso di laurea nato ad hoc

Siamo costantemente circondati da Innovazione. In tutti i settori della vita che ci circondano, il nuovo smartphone, la macchina elettrica, le nuove tecniche scientifiche, i nuovi vaccini. Ad occhio inesperto queste sembrerebbero le uniche reti nelle quali nascono idee innovative, ma non è così.

Quando parliamo di Innovazione ci riferiamo ad una nuova idea, strumento, metodo o azione che porta all’elaborazione di nuove idee, strumenti e metodi per colmare un bisogno collettivo emergente nuovo o vecchio. Un processo creativo che include tutte le discipline: le scienze umane, il business e l’industria.

L’innovazione non è necessariamente legata alla massimizzazione del profitto, pertanto abbraccia la sfera del sociale, il terzo settore, le dinamiche di welfare state.

Negli ultimi anni si è assistito ad un passaggio da un tipo di Welfare Society in cui lo Stato non è più unico erogatore di servizi (causa spesso la difficoltà economica e gestionale) ad un Welfare definito “mix”, in cui ogni attore sociale, dal cittadino all’imprenditore, è coinvolto nella individuazione e organizzazione dei bisogni di benessere collettivo.

E’ in questo scenario che si introduce l’Innovazione sociale.

Fenomeni di innovazione sociale si sono verificati già all’interno della legislatura, con l’art 54 e 55 del codice del Terzo Settore che hanno fatto scendere in campo gli Ets al fianco delle Pubbliche Amministrazioni per coprogrammare e coprogettare interventi di natura sociale.

Ancora, abbiamo assistito alla riformulazione della legge sul Terzo settore con la 328/00.

La nascita del bilancio sociale.

A Napoli, alla Federico II in questo scenario, nasce nel 2020 il primo corso di Laurea Magistrale in Innovazione Sociale costruito insieme alle realtà del Terzo settore, così come spiegato dal Professore Francesco Pirone, direttore del corso.

Ho 31 anni e lavoro nel Terzo settore da quando ne avevo 20.

Appena laureata in Sociologia alla Federico II ho iniziato la mia gavetta all’interno di una grossa ETS Campana per la quale ho collaborato quasi 10 anni.

Mi sono occupata di Progettazione, Rendicontazione, Ufficio gare, Coordinamento dei servizi socio sanitari in dinamiche che i coniugi Fergouson avrebbero definito “della piazza”, un sistema orizzontale scandito dalla presenza di tutti gli attori sociali territoriali con finalità il benessere collettivo.

A 24 anni ho conseguito un Master di I livello in Management e gestione dei servizi sanitari e socio sanitari alla Federico II.

Il Master mi ha consentito di acquisire le competenze professionali necessarie per gestire con successo i processi organizzativi e strategici del settore socio sanitario.
In particolare il Master mi ha fornito una preparazione professionale per ricoprire con successo ruoli dirigenziali nell’ambito delle aziende sanitarie pubbliche e private, negli enti pubblici e privati interessati alle attività di programmazione e ricerca in campo sanitario.

Nel 2020 durante la pandemia, sentivo che quel mondo così complesso del Terzo Settore, avesse bisogno di persone sempre più formate e specializzate nella disciplina.

Perché la conoscenza è potere, la specializzazione è ricchezza.

Per cui ho deciso di iscrivermi a questo nascente corso Magistrale in Innovazione Sociale.

Non sono stata corsista, purtroppo i miei impegni lavorativi non me lo consentivano, ma ho trovato all’interno del corso una rete solidissima ed efficientissima.

Sicuramente per una boomer come me era difficile entrare in contatto con tutte le nuove tecnologie presenti, tra cui il Drive, dropbox, federica, lezioni online, piattaforma Teams.

Era per me, che sono molto lontana dalle dinamiche digitali, un mondo sconosciuto ma è bastato poco per entrare nel mood.

Un mondo super digitale. Io venivo dall’epoca del libretto universitario, le file interminabili in segreteria.

Ho scoperto funzionari della segreteria super disponibili che in videochiamata Teams accoglievano ogni difficoltà, Professori presenti su Gruppi Teams che rispondevano ad ogni domanda con la sempre disponibile possibilità di entrare in videochiamata.

Insomma, stratosferico.

E’ stata una esperienza fantastica, ed è grazie a questa rete che sono riuscita a conseguire la laurea magistrale con votazione 110 e lode in un anno e sei mesi.

Ero scettica inizialmente, soprattutto perché non corsista, credevo fosse stata una scelta sbagliata, che con il mio lavoro full time non sarei mai riuscita a gestire invece è stato grazie a questa super organizzazione che non solo sono riuscita a terminare con il massimo dei voti, ma anche in pochissimo tempo. Ciò che mi sento di consigliare alle nuove matricole è che nella vita non si è mai giunti al traguardo, io lavoravo ed avevo un contratto a tempo indeterminato quando mi sono iscritta, perché migliorare le proprie competenze, affinarle e stare al passo con i tempi è quello di cui questa società ha bisogno. Grazie a questo corso di Laurea ho cambiato lavoro, rifiutato un contratto indeterminato per sperimentarmi ancora. Oggi lavoro in una altra realtà del Terzo settore ed ho una mia APS.

Ad Maiora, Semper

Luana Paparo

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