Indagine dell’antimafia su 44 gare per la gestione dei rifiuti: ci sono anche i Comuni di Pollena Trocchia e Volla

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’imprenditore dei rifiuti Carlo Savoia, finito ieri in carcere nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli e dei carabinieri del Noe relativo ad un consistente giro di appalti truccati nel settore dei rifiuti, che coinvolge oltre 40 comuni campani e di altre regioni.

Sono almeno 44 le gare d’appalto bandite da altrettanti Comuni nel settore dei rifiuti solidi urbani che sarebbero state “aggiustate”, secondo la Dda di Napoli, dall’imprenditore Carlo Savoia, e dai suoi collaboratori, con la complicità di alcuni sindaci e dei funzionari dei Comuni coinvolti nell’ inchiesta.

Soprattutto in provincia di Caserta, ma anche nel napoletano: le indagini infatti coinvolgono i Comuni di Pollena Trocchia, Marigliano e Volla. Per la Dda Savoia avrebbe predisposto “i capitolati speciali di gara ed i relativi bandi per conto delle stesse amministrazioni appaltanti”, avrebbe consegnato “i documenti così predisposti dagli associati alle stazioni appaltanti (nelle persone di taluni funzionari o esponenti politici collusi con gli associati, taluni dei quali non ancora identificati)”, e avrebbe preso parte “alle gare di appalto dichiarando di possedere i requisiti tecnici richiesti dal bando, e aggiudicandosi le relative gare”.

Dalle indagini emerge come Savoia conoscesse, già prima che iniziassero le gare d’appalto, i criteri per la loro aggiudicazione, Ciò grazie alla complicità dei funzionari pubblici. In cambio di tali informazioni sensibili, Savoia avrebbe garantito dei vantaggi, ma finora questo aspetto non è stato ancora chiarito.

I Comuni su cui indaga l’antimafia soprattutto delle province di Caserta sono Caserta, Aversa, Curti, Arienzo, Cancello e Arnone, Carinaro, Casaluce, Casapesenna, Falciano, Gricignano D’Aversa, Lusciano, Maddaloni, Roccamonfina, San Prisco; Santa Maria Capua Vetere, Sant’Arpino, Sessa Aurunca, Succivo, Villa Di Briano, Villa Literno, nella provincia di Napoli: Frattamaggiore, Pollena, Arzano, Volla, Acerra, Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casandrino, Lacco Ameno, Marano, Pimonte, Marigliano, nel Salernitano: Eboli, Giffoni Vallepiana e nel beneventano a Paduli. Interessati dalle indagini anche i Comuni di Lagonegro in Basilicata e Gaeta e Minturno nel nel Basso Lazio.

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