In piazza per contrastare gli accordi tra Italia e Libia che finanziano e organizzano milizie armate per catturare e sequestrare migliaia di esseri umani

Centinaia di persone hanno preso parte al flash mob per contestare gli accordi tra Italia e Libia che finanziano e organizzano milizie armate per catturare e sequestrare migliaia di esseri umani, in autentici lager dove si sviluppa un’infame economia della schiavitù e del riscatto, della tortura e della morte. L’iniziativa che dal Maschio Angioino (dove si sta tenendo il festival nazionale di Mediterranea Saving Humans) si è sviluppata fin sotto la Prefettura di Napoli ha ricordato con un’installazione le decine di migliaia di morti in mare, lasciati affogare dai governi europei dimentichi dei loro obblighi di fronte alle principali convenzioni internazionali e ai principali doveri di umanità e civiltà. A questo cinismo si oppone, malgrado la criminalizzazione crescente, la cooperazione attiva della civil fleet, la flotta di ricerca e salvataggio di tredici navi organizzata dalla società civile in tutta Europa, i cui referenti hanno partecipato al confronto di questi giorni a Napoli. Abbiamo ascoltato in piazza le parole di David Yambio e Lam Magok che hanno preso parte al presidio durato mesi fuori la sede dell’Unhcr di Tripoli mentre la comunità internazionale volgeva lo sguardo altrove, fino al rastrellamento dei rifugiati da parte dei miliziani armati.

In questa tristissima campagna elettorale in cui la peggiore propaganda scommette ancora sulle retoriche del razzismo, della paura e della xenofobia dobbiamo ricordare ancora che non c’è nessuna invasione nel Mediterraneo verso le coste del nostro paese, perché solo gli eserciti invadono. Mentre Meloni e Salvini straparlano irresponsabilmente di “blocco navale”, nel mediterraneo c’è invece un pezzo di umanità che rivendica libertà e diritti, che sfugge da quei contesti di guerra e distruzione in cui spesso abbiamo gravi responsabilità. Un’umanità che non si può sconfiggere, che non si può cancellare. E quei governi che hanno scelto di diventare assassini non ci vedranno mai come complici.

 

 

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