IL RAGU’ CHE PENSA La cucina di Gennaro Galeotafiore spopola a Sanremo

“Sapori di Napoli canta Il Ragù che pen- sa, dirige l’orchestra il Monzù Gennaro Galeotafiore” E’ questo il leitmotiv che ha visto protagonista Gennaro Galeotafiore, imprenditore e cuoco partenopeo, nella cucina di Casa Sanremo, l’hospitality del Festival della canzone italiana ideata da Vincenzo Russolillo, realizzata dal Con- sorzio Gruppo Eventi. Nel 1993 il Monzù Gennaro Galeotafiore apre il suo primo ri- storante; poco dopo fonda l’azienda Sapori Di Napoli Srl, impegnata nella produzio- ne artigianale dei prodotti principali della frittura all’italiana. Il 2008 è un anno di vera e propria svolta: la produzione cresce fino a diventare industriale, pur mantenendo intatti gli elevati standard qualitati- vi legati all’artigianalità. Oltre alla produzione di prodotti pronti da friggere (Linea Friggimì) e da infornare (Linea Sfornamì), sempre a Nola, Gennaro Galeotafiore è titolare della Trattoria, pizza e fritti – Sapori di Napoli dove prepara il suo famo- so Ragù che pensa. Non a caso, Gennaro ha portato nella città dei fiori il suo Ragù che pensa: in formula di “frittura” con i prodotti dell’azienda di surgelati Sapori di Napoli srl (crocchè, arancini e fritta- tine) e in formula classica per condire la candela spezzata. Entrambi i piatti sono stati degustati ed apprezzati dagli ospiti di Casa Sanremo. Da dove viene questo nome? “L’ho chiamato Ragù che pensa per i suoi lunghi tempi di cottura. Ci vogliono quattro giorni per raggiungere il risultato finale: i primi due sono dedicati alla de- licata procedura per la preparazione del concentrato; gli altri due giorni alla cot- tura, per permettere alla carne di rilassare il tessuto e scaricare liquidi. Il pomodoro, rigorosamente San Marzano, attraversa una fase di lunghe ore di bollitura a fuo- co lento, e arriva nel piatto solo dopo un passaggio finale nel setaccio. Il sugo cuo- ce nella classica pentola di coccio, utilizzando vari tagli di bovino adulto, ma con l’inserimento anche di un po’ di suino, e si utilizza per condire appunto le fritture o la pasta”. Nel Roof, esclusivo ristorante di Casa Sanremo, hanno fatto tappa Cecilia Rodriguez, Peppe Vessicchio, Irama, Ve- ronica Maya e altri artisti. Gennaro, dopo aver preparato i suoi piatti, con grande gioia ed emozione aggiunge che la sua soddisfazione più grande è stata vedere il piatto vuoto, segno che, chi ha mangiato, ha apprezzato quello che ha preparato.

Alessia Porsenna

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