Il Ministro Bonafede: “Con il Cura Italia fuori fino a 6mila detenuti”. Il Guardasigilli in Aula spiega le misure per prevenire il contagio nelle carceri: “Ad oggi uscite 200 persone per effetto del dl 15 i detenuti contagiati in Italia”. I renziani: “Intervento inadeguato, rimuovere capo del Dap”

Fino ad oggi sono solo duecento i detenuti che hanno ottenuto di poter trascorrere a casa la parte restante della pena, ma potrebbero diventare 6mila. Almeno secondo le cifre diffuse dal ministro Alfonso Bonafede durante il question time sulle misure di prevenzione del contagio da coronavirus all’interno delle carceri.

È una previsione fatta al netto di quelle che saranno poi le valutazioni della magistratura di sorveglianza, ma che supera di molto le prime stime, che ritenevano il dl avrebbe avuto effetto al più su 3mila detenuti. La concreta possibilità che le persone che hanno una pena residua di al massimo 18 mesi e non hanno commesso reati particolarmente gravi possano giovare della misura, infatti, per usare le parole del Guardasigilli, “dipenderà da diversi requisiti e variabili (come per esempio, il domicilio idoneo) che dovranno essere accertati dalla magistratura”. La Lega, sentite le cifre, parla di follia. Dopo aver definito in Aula il provvedimento – che non introduce istituti nuovi, ma rende più facile l’applicazione di una legge voluta dal centrodestra nel 2010 – indulto mascherato, attacca:  “Rivolta in 27 carceri, più di 60 agenti feriti, decine di delinquenti evasi e 13 detenuti morti, padiglioni dati alle fiamme, più di 30 milioni di danni. La risposta dello Stato? Far uscire prima del tempo dal carcere 6.000 detenuti. Una follia: se Pd e 5 stelle vogliono farla, la Lega si opporrà in ogni modo e in ogni sede”.

 

 

 

 

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