Il Covid strappa alla vita don Raffaele Falco, il prete anticamorra di Ercolano

Ercolano – In prima linea. Dall’altare e in mezzo alla gente. Sempre dalla parte di Cristo e sempre contro la camorra che a Ercolano ha significato faide, morti ammazzate e chili e chili di droga venduta all’ingrosso e al dettaglio per i vicoli del centro antico e sulla litoranea. Don Raffaele Falco, il parroco della Chiesa del Redentore, a due passi dalla stazione “Miglio d’Oro” della Circumvesuviana e da quel groviglio di strade con nomi strani che si diramano lungo il Corso Resina, è morto. Strappato alla vita dal Covid, il prete anticamorra non ce l’ha fatto, lasciando sgomenti i suoi fedeli a 77 anni. “Quando il nome dei camorristi veniva citato a bassa voce, nel timore che qualcuno sentisse, c’era un parroco ad Ercolano, che invece gridava tutto il suo disappunto e la sua rabbia contro chi seminava paura e morte nelle strade della nostra città. “Fate venire l’esercito”, scriveva di suo pugno in una lettera inviata alla Commissione Straordinaria che reggeva le sorti del Comune e al Presidente della Repubblica”. Dice il primo cittadino della Città degli Scavi Ciro Bonajuto. “In quella infuocata estate del 1993 – continua – Don Raffaele Falco, si fece portavoce della voglia di riscatto e di giustizia di un’intera comunità. Furono le sue parole, i suoi messaggi, il suo grido di aiuto a smuovere le coscienze di tutti. Le forze dell’ordine arrivarono in città e andarono nelle case dei camorristi. Iniziò, grazie alle parole di quel parroco, quella lunga onda di anticamorra che ha permesso alla nostra Ercolano di trovare il coraggio di denunciare, di combattere e di vincere la sua battaglia contro l’illegalità. Ascoltando le parole di quel sacerdote, dentro di me trovai la forza per iniziare a gridare anche io che la camorra doveva essere sconfitta, che la parte sana della mia città doveva avere la meglio. Oggi Don Raffaele Falco è ritornato alla Casa del Signore, Ercolano si sente più triste, ma in noi resteranno indelebili i suoi insegnamenti e la sua straordinaria forza. Grazie Don Raffaele”.

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.