Il 30 settembre in prima serata su Rai2, andrà in onda il docufilm su Raffaele Cutolo diretto da Raffaele brunetti e prodotto da B&B Film e Rai Documentari

E’ in arrivo il film documentario su Raffaele Cutolo, l’ex boss di Ottaviano che creò la Nuova Camorra Organizzata, in coproduzione con Rai Documentari. Una casa di produzione indipendente, la B&B Film, da sempre impegnata in lavori complessi con risultati straordinari, tanto da  lavorare con i maggiori broadcaster internazionali come National Geographic, Al Jazeera, Discovery Channel,  ed europei, tra cui ZDF, Arte, NDR, YLE, SVT, RAI;

un regista napoletano, Raffaele Brunetti, che riesce a far parlare  materiali di repertorio e documenti con il ritmo incalzante del noir e a trasformare, con le sue inquadrature, le interviste più crude in momenti di struggente poesia; un giornalista testardo e determinato, Antonio Mattone, che è riuscito nell’ impresa considerata impossibile, in cui tutti avevano sempre  fallito, non solo di intervistare il boss della Nco Raffaele Cutolo dopo decenni di silenzio, ma anche di fargli confessare un omicidio, quello del vicedirettore del carcere di Poggioreale Giuseppe Salvia, che opponeva la forza della legalità all’onda d’urto dell’antistato negli anni più bui della storia di Napoli e dell’Italia intera: è dall’incontro di queste eccezionali energie che nasce “Le ultime parole del boss”, film documentario in coproduzione con Rai Documentari (direttore Fabrizio Zappi), con il sostegno di Fondazione film commission della Regione Campania (direttore Maurizio Gemma). Diretto come un pugno nello stomaco, forte come la luce che squarcia il buio del silenzio, delle omissioni, della dimenticanza, il docufilm sarà mandato in onda il prossimo 30 settembre in prima serata, alle 21.25, su Rai 2.

E non mancherà di far discutere per la durezza dei fatti, dei documenti, delle prove, della verità che porta alla luce e consegna a tutti noi. Eccezionale anche il luogo dell’anteprima –  il carcere di Poggioreale, che dal giugno 2013 porta il nome proprio del vicedirettore fatto uccidere da Cutolo, accolti dal direttore Carlo Berdini, alla presenza delle più alte autorità della Giustizia dell’intera regione Campania oltre che della vedova, Giuseppina Troianiello, e dei figli, Antonino e Claudio, del vicedirettore Salvia e di diversi detenuti impegnati nei progetti attivati nella Casa Circondariale.

 

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