GOOD NEWS – Ecco il miracolo de “La Porta Aperta” gruppo di volontari dalla parte degli ultimi

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto”. È scritto nel Libro dei libri, “La Bibbia”, e “La Porta Aperta” ha risposto con la pratica. Nata come una catena umana, l’associazione di Acerra è attiva sul territorio da 4 anni per aiutare le persone in difficoltà. E nel corso di questo viaggio della solidarietà è diventata una grande famiglia per chi dona e chi riceve, arrivando a contare sul gruppo Facebook circa 7400 iscritti. Dai generi alimentari ai capi di abbigliamento: sono numerose le richieste che arrivano ogni giorno. Basta un appello e, in pochissimo tempo, “La Porta Aperta” compie un miracolo. Sì, un miracolo. Come quello avvenuto in quarantena, quando il presidente, Pina Nunù Russo, e il consigliere, Antonella De Matteis, non si sono risparmiate. Due donne che, con grande coraggio, hanno pensato a quali strategie mettere in campo per tendere una mano al loro popolo. “Durante la pandemia – spiega Nunù – ci siamo fermati nel rispetto delle norme imposte dal Governo per motivi di sicurezza. Non potevamo, però, abbandonare le persone di cui ci prendiamo cura ogni giorno. Così, io e Antonella abbiamo realizzato il paniere solidale. In cinque negozi del territorio sono stati posizionati dei carrelli nei quali i clienti potevano lasciare un prodotto acquistato. Quando i carrelli erano pieni, i commercianti ci facevano recapitare le spese che poi Antonella calava da un paniere a chi ne aveva bisogno. Da 31 famiglie che assistiamo in modo fisso, ogni mese, durante questa emergenza siamo arrivati a una settantina perché molte di loro non sono riuscite a rientrare nel bonus spesa”.​ Ad affiancare l’associazione in questo percorso fatto di gesti concreti di solidarietà c’è la Protezione Civile di Caserta Svg, rappresentata da Vincenzo e Arianna De Lucia, che sostiene “La Porta Aperta” donando pedane di cibo, così da assicurare alimenti alle famiglie ogni venerdì. Un valido supporto arriva anche dall’associazione “Città senza periferie”, di cui il presidente è Giuseppe Grazioso, che ha fornito cibo per bambini neonati.
​ “Importante in questo​ periodo – continua il presidente – è stata la collaborazione con Gaetano Paolella, famoso ristoratore del territorio, che ha comprato 30 spese da donare e ha cucinato, a casa sua, cibi freschi per 100 famiglie. Con lui abbiamo realizzato anche il “Pizza Day”, distribuendo 200 chili di farina e 100 pezzi di lievito. Così, in tutte le famiglie non è mancata la pizza che in Campania era il cibo più desiderato, poiché non ne era consentito nemmeno l’asporto”.

E per i più piccoli? “Non li abbiamo lasciati da soli. Attraverso il paniere solidale abbiamo regalato giocattoli e libri agli oltre 40 bambini che assistiamo. Poi abbiamo voluto donare loro un momento di svago con lo spettacolo dei Magic Brothers, una coppia di fratelli cabarettisti, trasmesso in diretta online, mercoledì 29 aprile alle ore 18. Obiettivo di questa iniziativa è anche quello  inviare un mio messaggio personale ai bambini che si sono trovati in questa situazione, chiusi. Indossando la mascherina, come noi adulti, diventeranno dei supereroi armati di coraggio che sconfiggeranno questo mostro invisibile. Non dobbiamo abbassare la guardia: i nonni e gli zii continueranno a volergli bene, quello che conta è il sentimento che si ha nel cuore, gli abbracci verranno dopo”.

Nonostante l’amore e gli aiuti per il prossimo siano tangibili, anche in questo periodo non sono mancate contestazioni da parti di alcuni gruppi che hanno puntato l’indice parlando di “pubblicità” sui social. “Questo tipo di solidarietà – conclude Nunù – non si può fare senza mostrare, non può esistere senza palcoscenico, perché il silenzio e la mancanza di visibilità non fanno rumore. La regola su cui si fonda la nostra associazione è proprio la trasparenza. Quello che gli altri chiamano palcoscenico è solo la voglia di dimostrare a tutti che esiste un popolo che dona e uno che riceve, senza sentirsi umiliato, perché la solidarietà è un sostenersi a vicenda. È questo tipo di palcoscenico che che porta la gente a fidarsi di noi e ciò ci permette di aiutare tante persone. Accantonando queste sterili polemiche, mi auguro che si tornerà presto alla normalità, liberi di vivere, liberi di fare associazione in totale sicurezza, perché il popolo ha bisogno di noi”.

Donatella Alonzi

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