GIUSTIZIA PER IBRAHIM Gli attivisti dell’ex Opg Je so Pazz denunciano “malasanità e razzismo” dietro la morte del giovane immigrato

Uno striscione per chiedere “verità” per Ibrahim, un ragazzo della Costa d’Avorio, morto lunedì sera a Napoli. A denunciare il fatto sono gli attivisti dell’ex Opg Je so Pazzo. I ragazzi intendono rivolgersi “alla Procura della Repubblica”. “Questo non è solo un caso di malasanità – dice Chiara, attivista del centro – è razzismo. Se Ibrahim fosse stato italiano, sarebbe vivo”. Ventiquattro anni, Ibrahim sì è sentito male sabato. I suoi amici lo hanno portato al pronto soccorso del Loreto Mare. “L’hanno dimesso poco dopo”.

Domenica, gli amici di Ibrahim hanno provato ad aiutarlo. “Nelle ore successive ha chiesto più volte soccorso – dice Chiara – hanno chiamato invano un’ambulanza, sono stati rifiutati da un taxi, sono stati allontanati dalle forze dell’ordine, alla fine hanno portato il loro amico a spalle fino alla guardia medica più vicina, in Piazza Nazionale”. Poi di nuovo in ospedale.  “Erano le 2,30. Non si è saputo più nulla fino alle 21.30 di ieri, quando ci è stato detto che era morto”.

 

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