Fioretta Mari all’Accademia Sonora. Il suo amore per Napoli, le lacrime per Troisi e tanto altro…

11096971_10203778277239747_1343809637_nSan Giorgio a Cremano. Una donna esplosiva, vulcanica, intramontabile. Fioretta Mari, attrice e insegnante di dizione e recitazione, non ha perso verve e vitalità né tantomeno carisma e determinazione. Che fosse dotata di una personalità forte, il grande pubblico l’ha potuto notare anche quando ha iniziato a collaborare con Maria De Filippi nel talent show “Saranno Famosi” che poi sarebbe diventato “Amici”.

L’attrice fiorentina, il 28 e il 29 marzo, ha tenuto una Master Class presso l’Accademia Sonora di San Giorgio a Cremano. Un evento organizzato da Antonio Monaco, con la collaborazione di Veronica Astuni e, al briefing con la stampa tenutosi nel primo pomeriggio di sabato 28, erano presenti anche esponenti della politica sangiorgiese. L’obiettivo è sempre quello di scegliere attori per il film di Antonio Monaco, “Aspettando il sole”, che sarà presentato al Giffoni Film Festival. Pellicole che offriranno uno spaccato sociale di un territorio dove non tutto è negativo come spesso si fa credere su scala nazionale.

La Mari è stata un fiume in piena con la stampa, raccontando il suo legame con la città partenopea e alcuni aneddoti interessanti della sua vita: “Non ero mai riuscita a venire a Napoli per mancanza di tempo. In questa terra ho ricevuto tanto affetto e i napoletani mi hanno sempre riservato affettuosi vezzeggiativi in dialetto. Ho fatto cose stupende a Napoli, ma non ho mai potuto dire sì ad una scuola. La lingua italiana, ahinoi, sta morendo, eppure conserva un certo fascino all’estero, però, e non lo dico per piaggeria, quella napoletana è la lingua ufficiale dell’italiano. Sono sempre stata una pazza, anche da ragazza non mi frenava niente. Ricordo quando mi sono trovata a Rio de Janeiro, catapultata sul palcoscenico al Maracanà, con una cornice di centomila spettatori. Per un attimo ho esitato, non sapendo cosa fare e non padroneggiando quella lingua, così ho intonato “O’ surdato nnamurato” e tutto il popolo carioca mi ha accompagnato. Napoli è davvero il centro del mondo e può essere anche il centro della cultura. L’Accademia Sonora può farsi promotrice di questa riscossa e diventare il centro d’Europa, credo molto in questa scuola così come anni fa sposai l’idea di Maria De Filippi che ora è diventata un cult. Il segreto sta nel non tradirsi e circondarsi di persone fedeli, perché bisogna avere l’obbligo di comportarsi in maniera eccelsa quando si coopera insieme”.

Capita anche alle donne forti di sciogliersi in lacrime al sopraggiungere di una emozione e, ricordando Massimo Troisi, anche Fioretta Mari non si è trattenuta: “Sono un tipo che difficilmente si commuove, ma stavolta non ce la faccio. Massimo Troisi è una delle persone più belle che abbia incontrato e mi manca tanto non solo come artista ma mi mancano le serate trascorse insieme a lui, i nostri discorsi. Mi manca lui come persona, gli vorrei dire che ora sono qua, come gli avevo promesso”. Oltre a parlare a briglia sciolta, ha interagito molto anche con i presenti, soprattutto gli studenti, a cui ha voluto mandare dei messaggi su come affrontare la vita, e non solo quella professionale: “Ci tengo che la dizione si insegni nelle scuole perché non serve solo a chi è interessato alla recitazione ma a chi è interessato a vivere meglio. La dizione aiuta anche la qualità delle relazioni e, soprattutto in Italia, bisogna avere l’umiltà di capire quanto sia importante. Ci sono tanti aspetti rilevanti nel percorso di maturazione umana di una persona: ci si deve ricordare che chi si prende in giro non sarà mai, a sua volta, preso in giro. Mai prendersi troppo sul serio, l’autoironia è essenziale per il proprio equilibrio. E le esperienze negative ci fanno crescere e ci fanno diventare migliori. Ritengo sempre che l’attore ricco e riposato non renda al massimo, ben vengano i problemi, ben vengano le lacrime, possono fornirci una carica in più”.

Maurizio Longhi

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