Farmaci rubati o contraffatti: 11 arresti, due farmacisti napoletani, padre e figlio

Farmaci contraffatti, furto, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio e associazione per delinquere. Sono i reati che hanno portato i carabinieri del Nas di Milano ad arrestare 11 persone ed eseguire oltre 30 perquisizioni da Nord a Sud. L’inchiesta tenta di far luce sulle infiltrazioni malavitose nel mondo delle farmacie, appetibili “lavanderie” di denaro sporco per il crimine organizzato. L’indagine, nata nell’autunno del 2017, ha portato anche al sequestro di una società che gestisce un deposito farmaceutico e una farmacia. Dieci città coinvolte, per un giro d’affari di 5 milioni l’anno. Per eludere i controlli i medicinali, acquistati all’ingrosso e rivenduti al dettaglio, venivano trasportati con documenti realizzati ad hoc. Gli indagati, tra cui commercianti e farmacisti, avrebbero guadagnato centinaia di migliaia di euro falsificando i bollini realizzati dalla Zecca dello Stato. Un guadagno consistente, con incassi che superavano anche il 50% del prezzo originario. Due le organizzazioni criminali scoperte dagli investigatori: una operante in Emilia Romagna e in Lombardia, in particolare a Milano e nell’hinterland, mentre la seconda, molto più strutturata, aveva l’epicentro a Napoli. Il gruppo del Sud era capeggiato da padre e figlio di Napoli.

 

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