Ercolano è mille colori e marcia, guidata da parroci e Sacerdoti, tra le vie del Centro, contro il biocidio: “Il Vesuvio non si tocca”

Mille colori di Ercolano. Mille anime che, ieri, in Piazza Trieste, nonostante la pioggia, si sono riunite per urlare la loro rabbia contro il biocidio che quotidianamente si consuma a San Vito al Vesuvio: contrada nord del Comune degli Scavi, le cui strade si inerpicano sulla salita al Vulcano. Il punto di ingresso per il meraviglioso ma tanto bistrattato Parco Nazionale del Vesuvio.

In mille persone (fonte prefettura) a manifestare contro l’inquinamento ambientale vesuviano: contro roghi tossici, discariche abusive, rifiuti interrati e tralicci dell’elettricità pericolosi che rendono la parte alta di Ercolano una Terra tra due fuochi, inquinata come in cielo, così in terra. Il corteo si è dato appuntamento a Piazza Trieste e, intorno, alle ore 19, ha cominciato a marciare tra le vie del centro.

A guidare il fiume in piena ercolanese Padre Marco Ricci e Padre Giorgio Pisano: i parroci che, attraverso denunce, appelli, confessioni ed esposti, hanno contribuito a dissotterrare oltre 100 fusti tossici nelle cave di San Vito al Vesuvio, e da tempo impegnati in un tentativo di bonifica delle coscienze che permetta il rinvenimento di altri rifiuti interrati e che spinga la politica, locale, regionale e nazionale, ad adottare azioni reali di contrasto all’avvelenamento della Madre Terra anche nella provincia a sud di Napoli. Un avvelenamento indiziato come la principale causa dell’incremento di patologie tumorali e respiratorie nella contrada di periferia ercolanese.

Non solo padre Marco e padre Giorgio: a presiedere la folla di manifestanti anche Raffaele Galdiero, sacerdote del Santuario di San Ciro, e padre Enzo Cozzolino di San Sebastiano al Vesuvio, perchè i roghi tossici che, soprattutto in estate, vengono appiccati in Via Novella Castelluccio, finiscono per investire con il loro fumo maleodorante, anche i comuni limitrofi. E poi, provenienti dalle altre Terre dei Fuochi campane, anche i “colleghi illustri” Padre Maurizio Patriciello e Padre Zanotelli, da anni impegnati nelle battaglia contro il biocidio e a difesa dell’acqua pubblica.

A supportare l’azione dei parroci vesuviani e campani, il Comitato Salute Ambiente Vesuvio, promotore dell’evento, i cui attivisti hanno marciato mostrando su tabelloni, striscioni, magliette, le promesse, mai portate a compimento, delle varie Amministrazioni Comunali ercolanesi: dall’installazione di circuiti di videosorveglianza, ai presidi di esercito e forze dell’ordine. Quindi i Giovani per il Territorio, Il comitato Acqua Bene Comune, le agguerrite e sempre presenti Mamme Vulcaniche, i giovani della cooperativa “Se Po ffa“: per una battaglia che ha visto riunite senza bandiere e loghi tanti frammenti di lotta allo scempio ambientale. Insieme al corteo anche una parte della Politica locale: il sindaco Ciro Buonajuto, accompagnato dal segretario del Pd locale Piero Sabbarese e dal consigliere regionale dei verdi, Francesco Emilio Borrelli, e i parlamentari e i consiglieri regionali e comunali del Movimento 5 Stelle.

Il cordone ha sfilato per le vie del centro, superando gli Scavi e fermandosi dinanzi all’ingresso della casa comunale, dopo aver intonato lungo il tragitto cori e canzoni; dopo aver invitato la gente a scendere in strada a manifestare; dopo aver giurato di voler giustizia e di aver promesso battaglia per salvaguardare il paradiso naturalistico del Parco Nazionale del Vesuvio e dell’intera Regione Campania: “Ercolano non deve morire, siamo veramente una zona che ha sopportato qualcosa di incredibile– ha detto Don Maurizio Patriciello all’esterno del Comune – questa cosa è stata possibile a causa della camorra che ci rompe le scatole da anni, ma a causa anche degli industriali che sono nu poc nu poc chiu fetient de’ camurrist e che hanno fatto affari con la malavita organizzata. Quando alla Reggia di Caserta ho incontrato Renzi, ho fatto presente che qui ci sono anche rifiuti tossici provenienti dalla sua regione: le concerie, le pelli della Toscana ed il Presidente del Consiglio sapeva tutto. Nei roghi non c’è solo spazzatura, ma tutti gli scarti delle nostre piccole e grandi industrie. Quando i sindaci fanno il loro dovere siamo obbligati a fare l’applauso ma, quando non sono in grado di farlo, meritano da noi solo fischi e pernacchie. La politica dovrebbe risolvere questa situazione. Stiamo avvelenando l’essere umano. Non solo il suo corpo ma anche il suo animo”.

Ad intervenire prima dello scioglimento del corteo anche il Medico Gerardo Ciannella, il cui studio medico ha dimostrato l’incremenza di tumori, cancri e leucemia a San Vito al Vesuvio: “Ci siamo chiesti perchè l’incremento di queste malattie nella zona Nord di Ercolano. C’è una situazione criminale che io al tempo denunciai al collega e vecchio sindaco di Ercolano: i tralicci ad alta tensione su due scuole. Gli studi medici hanno dimostrato il collegamento tra tumori al cervello e correnti elettromagnetiche. Tutto l’amianto che brucia porta malattie incurabili. Ci sono state morti evitabili. La salute non è una merce che possiamo comprare e vendere: ma è un bene da condividere che dobbiamo difendere a tutti i costi“.

Al termine della manifestazione i partecipanti hanno legato alle finestre della casa comunale le loro mascherine per manifestare il loro dissenso nei confronti dell’immobilismo della politica locale. Mascherine che sono poi state prontamente rimosse dagli attivisti dei comitati e della associazioni promotrici dell’evento: “Perchè noi, – ha detto Marianna Ciano di Salute Ambiente Vesuvio – a differenza degli altri, puliamo dove sporchiamo

Dario Striano

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