EMERGENZA CORONAVIRUS – Sant’Anastasia focolaio del virus rischia il “bollino rosso”. Padre Alessio Romano: Troppi ritardi nel praticare i tamponi”

Sant’Anastasia – “Nove  morti e 58 positivi al Coronavirus nella casa di riposo di Madonna dell’arco preoccupano pure me. Non dobbiamo trattare i contagiati come appestati, perché essere contagiati non è una colpa, non dobbiamo puntare il dito su un probabile colpevole, dobbiamo capire che siamo di fronte ad  un’epidemia senza precedenti, non dobbiamo condannare i ritardi nella applicazione dei tamponi perché i pazienti sono tanti, ma abbiamo  paura. I cittadini hanno paura” lo scrive sulla sua pagina Facebook Annarita De

Simone, medico dell’Asl Napoli 3 Sud ed ex consigliere comunale nella Città Mariana. “Il virus  sta terrorizzando il mondo, e ha un grande impatto sulla nostra intera esistenza.  i contagi crescono giorno dopo giorno. L’emergenza sta modificando in maniera radicale, forse per sempre, le nostre abitudini, sbriciolando certezze e mettendo a nudo il lato debole di ognuno di noi. Di tutto questo abbiamo paura e non si può condannare chi ha paura. Quello che potrebbe tranquillizzarci sarebbero delle notizie sicure su quello che si sta facendo e su quello che ci aspetta. È un delitto chiedere tutto ciò? io credo che anche i cittadini hanno bisogno di sicurezza e rispetto”. Intanto Sant’Anastasia, come alcune zone del Cilento ed Ariano Irpino tra poche ore potrebbe essere definito Comune Rosso, con la presenza di esercito e carabinieri a tutti i varchi della città e l’obbligo di chiusura totale della città. Padre Alessio, il priore del Santuario di Madonna dell’Arco, risultato negativo al tampone, non ci sta: “Il primo tampone è stato richiesto dal medico curante di un degente il 17 di marzo: sono venuti ad effettuarlo solo il 23 marzo, in seguito a ben tre morti due dei quali risultati positivi. Sette giorni fondamentali”. Lamenta ritardi il priore del Santuario della Madonna dell’Arco, padre Alessio Romano, cui fa capo la struttura di degenza nella quale 32 dei 52 ospiti sono risultati positivi al coronavirus e dove tre degenti (due risultati positivi) sono deceduti. “Solo allora – ha aggiunto padre Alessio – chi di dovere ha compreso che ciò che noi avevamo chiesto era urgente ed importante. Nonostante le sollecitazioni, mie e del medico curante, il risultato è giunto solo dopo che ci è scappato il morto”

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