ELEZIONI AMMINISTRATIVE A NAPOLI 2021 – Gennaro Mola accusa Bassolino, poi rettifica. Sui social il supporto all’ex sindaco e ex governatore che ha deciso di ricandidarsi alla guida della città

Guglielmo Allodi
l’ex rettore della Federico II ed ex Ministro dell’Università Gaetano Manfredi
Antonio Bassolino

“Anziani che non sanno invecchiare. Che tristezza!”, da un lato. “Io sono ancora qua”, dall’altro. Non ‘è dubbio, il politico più rock, parafrasando Vasco Rossi, che si appresta alla corsa per palazzo San Giacomo e per il rinnovo del Consiglio Comunale di Napoli è ancora lui: Antonio Bassolino. Un post dell’ex sindaco ed ex governatore della Campania che annuncia la sua disponibilità a candidarsi crea in pochissimo tempo un terremoto politico istituzionale. Bassolino è stato un ottimo sindaco di Napoli, forse davvero il migliore, senza le oleografie che hanno raccontato chi l’ha preceduto o seguito. Ha pagato scotti importanti, la camorra, i rifiuti (prosciolto dopo anni da tutte le accuse), le vecchie e le nuove Brigate Rosse quando ha fatto per poco tempo il Ministro per il lavoro, la fine del Partito Comunista e la nascita del partito Democratico. Non indossa il chiodo come Vasco Rossi, non fuma più e corre, corre sul lungomare incontrando sempre gente, anche quando piove. E’ bastato invece a Gennaro Mola, ex assessore al Comune di Napoli, marito di Valeria Valente (furono loro i protagonisti delle primarie che videro perdere non senza polemiche ed indagini interne ed esterne al Pd, il candidato Bassolino) a tirarsi addosso le ire dei tanti, tantissimi supporter democrat che la scelta di Bassolino la vedono ancora di buon occhio, tanto che poi dopo il post “Anziani che non sanno invecchiare. Che tristezza!”, Mola politico di lungo corso cresciuto proprio tra i Bassolino boys, ne ha fatto un altro per chiarire la sua posizione. Nello stallo politico di un Partito Democratico sull’altalena che vorrebbe un giorno candidato a sindaco di Napoli l’ex ministro Enzo Ammendola e l’altro l’ex rettore e (purtroppo) ex ministro dell’università Nino Gatenao Manfredi, Antonio Bassolino rimette ancora in discussione tutto e tutti. Poi c’è “La Tristezza” un altro post in cui Mola, corregge il tiro: “Signori cari, è evidente che il mio post, forse infelice nell’espressione, era un pensiero tutto politico che ho provato a sintetizzare per ragioni di brevità e rapidità e che, con ogni evidenza, ho espresso male, in una forma eccessivamente stringata e con parole improprie. Ho una storia di garbo, cortesia e gentilezza che parla per me. A volte forse addirittura eccessiva come spesso mi è stato fatto notare. In ogni caso se ho usato parole inadeguate che possono essere arrivate a qualcuno come offensive non ho alcun problema a scusarmi, ci mancherebbe. Però il senso di quanto detto lo rivendico e rivendico la libertà di ritenere sbagliata e inopportuna una scelta politica che credo non abbia alcun senso se non quello di appagare desiderio e voglia di riscatto che, per quanto legittimi, sono assolutamente personali e che poco hanno a che vedere con una scelta politica giocata nell’interesse di Napoli. Quindi Nessuna lesa maestà. Alla mia libertà di pensiero e di espressione non rinuncio nemmeno di fronte a coscritti trasformati all’occorrenza in leoni da tastiera. Altro è ovviamente riconoscere di aver usato parole inadatte o inopportune. Io che ho un padre di 94 anni che sarebbe ancora in grado di lavorare o scendere in piazza come quando si scontrava con i fascisti e gli squadristi, figuriamoci se posso pensare che una persona a settant’anni debba rinunciare a svolgere qualsiasi attività o tanto meno debba smettere di fare politica”. In mezzo le accuse, gli insulti, i ricordi di chi Bassolino l’ha conosciuto sindacalista, sindaco, uomo di Partito (e di apparato). Ne ha apprezzato la durezza a volte e la lungimiranza, sempre. Chi si aspettava l’uscita di scena, è stato sorpreso un’altra volta. Il più rock dei politici campani (e italiani, perché si sa la scuola campana dalla nascita della Repubblica ad oggi, fa scuola) è tornato in campo. Qualche giorno fa con un editoriale sulle pagine di La Repubblica Napoli in cui invogliava (facendo una bella analisi non solo politica ma reale della situazione attuale in Italia e a Napoli , in particolare) la sinistra a tornare al lavoro. “Dobbiamo dunque seriamente riflettere su questioni che per la sinistra sono determinanti, perché poi la sinistra è tale se ha, se recupera e se rinnova un rapporto con il mondo del lavoro e se ha un legame forte con la realtà sociale. La sinistra è in primo luogo questo. A Napoli tale caratteristica si è storicamente sviluppata in maniera particolarmente interessante e il tema del rapporto tra classe operaia, popolo e sinistra è un tema delicatissimo da sempre. Da questo punto di vista la classe operaia napoletana ha avuto una caratteristica sua molto peculiare, perché è stata molto e per tanto tempo, una classe operaia colta, istruita”. Ha scritto Bassolino. Poi sui Social, dove è presente da tempo e non solo nei suoi viaggi con sua moglie Annamaria Carloni. Insomma, sia o non sia la persona adatta alla guida di Napoli, sarà il tempo a deciderlo, di sicuro è la persona adatta a dare una scossa concreta alle altalene del Pd, ai moti di fluorescenza rivoluzionaria di Luigi de Magistris e co e al “salto o non salto” di Catello Maresca, il magistrato anticlan disposto a candidarsi col centro destra. A chiudere (si fa per dire) la partita sulla polemica generata dai post di Gennaro Mola, ci pensa Guglielmo Allodi: “Potevi parlare di politica, ma hai scelto l’insulto. Ora correggi, bene. Ma tutto il tuo ragionamento non regge, innanzitutto perché non c’è alcuna analisi del reale, poi perché non fa i conti con un fare concreto ed una aspirazione legittima a dare nuovo futuro ad una città martoriata. Quale è la proposta del PD? Quali sono le scelte strategiche per la città? Ho letto il comunicato di questa sera e non dice un’h. Si paventa una unanimità di un partito virtuale. Eppure in questi mesi Bassolino ha cercato pervicacemente il confronto di merito. Oggi si è preso atto che non c’è terreno comune. Mi auguro per Napoli che ci potrà essere in futuro”. Ce lo auguriamo tutti.

Paolo Perrotta

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