E’ morto Gianni Vivenzio, il poliziotto dei Falchi ferito nell’incidente durante un inseguimento a Mergellina

È morto dopo dieci giorni di ricovero Gianni Vivenzio, il poliziotto della Sezione Falchi della Questura di Napoli rimasto coinvolto in un incidente il 6 aprile scorso a Margellina. L’agente era in sella alla sua moto di servizio mentre con il collega stava inseguendo un’auto che non si era fermata al posto di blocco. “È una terribile tragedia. Gianni Vivenzio è stato un punto di riferimento per tanti colleghi. Siamo e saremo accanto a sua moglie, alle sue figlie, a sua mamma e alle sue sorelle” ha dichiarato il questore di Napoli, Alessandro Giuliano. Cordoglio è stato espresso daI ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha manifestato alla famiglia e a tutta la Polizia di Stato i sentimenti di commossa e sentita partecipazione al loro dolore. «Desidero rinnovare – dichiara la titolare del Viminale – l’apprezzamento e la riconoscenza per il prezioso lavoro svolto quotidianamente dalle donne e dagli uomini delle forze dell’ordine a servizio dei cittadini, mettendo a rischio la loro vita”.

Anche il Capo della Polizia Lamberto Giannini ha espresso sentimenti di profondo cordoglio e di vicinanza a nome delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, alla moglie ed alle figlie del Sovrintendente Capo. “Piangiamo un eroe di tutti i giorni, non uno di quelli dei fumetti, uno vero – commenta Andrea Cecchini, Italia Celere – Ci stringiamo sgomenti attorno alla famiglia di Gianni, un collega che non ha avuto paura e ha avuto il coraggio di dare tutto se stesso. Siamo fieri di avere esempi come lui”. “Nella Polizia di Stato dal 1990, fin dagli inizi al Reparto prevenzione crimine Campania e poi dal 1995 al commissariato San Ferdinando, aveva sempre lavorato in strada, rischiando in prima persona e senza mai tirarsi indietro. – lo ricorda Vincenzo Chianese, Segretario generale di Es Polizia – Oggi lascia la moglie e due figlie, cui esprimiamo il nostro più sentito e profondo cordoglio, insieme alla nostra vicinanza nel momento più buio che ancora una volta, e troppo spesso in Italia, si vedono costretti a vivere i familiari di un servitore dello Stato”. Sui social il cordoglio dei colleghi: Gianni era un poliziotto vecchio stampo, una nave scuola per tante matricole e un collega affidabile per i veterani. Un uomo perbene che tutti i giorni scendeva in strada per combattere il crimine comune e organizzato. Un animo gentile sempre pronto a tendere la mano a chi ne avesse bisogno.

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