dopo il silenzio e l’agonia, oggi la politica (tranne quella di Pollena Trocchia) ricorda il pronto soccorso dell’apicella con un appello in regione

A Nola non ci sono barelle e in ospedale i malati li curano per terra. Il piano sanitario regionale delle dismissioni partito quando era governatore Antonio Bassolino (Pd) in poco tempo, servo di chissà quali logiche, ha chiuso ospedali, aperto reparti, elevato alla massima potenza i dirigenti delle Asl per poi far acqua da tutte le parti, col sogno fallito di un mega ospedale a Pomigliano d’Arco (era sindaco Michele Caiazzo che era assieme delfino di Bassolino e consigliere regionale) e quello del Mare (che non c’è perhè sorge nella periferia più malsana di Napoli Est che dopo anni e milioni di euro spesi ha aperto tre reparti diagnostici e le promesse (ormai troppe) del neo Governatore De Luca di farne un’eccellenza. Dopo anni di silenzio complice della politica, nel frattempo era diventato governatore della Campania Stefano Caldoro e una serie di Pronto Soccorso di vari ospedali vengono smantellati, tra cui quello “nevralgico” di Pollena Trocchia. Ad oggi tra commissariamenti, arresti, sospensioni e indagini sono aperti per l’intera area vesuviana (fascia comstiera inclusa)solo il pronto soccorso di Nola (quello che ha fatto il giro del mondo per le cure dei malati a terra), quello della Clinica Betania (a Ponticelli) e il famosissimo Loreto Mare. Oggi, dopo anni di silenzio la politica si rifà viva e un gruppo di consiglieri comunali vesuviani ricorda di quanto funzionava il pronto soccorso dell’Apicella, oggi elogio al niente. “Le vicende accadute nei giorni scorsi all’Ospedale Civile di Nola, rappresentano una sconfitta per un territorio già martoriato dall’assenza di servizi essenziali per la prevenzione ed assistenza sanitaria per centinaia di migliaia di assistiti che molte volte hanno la necessità di farsi curare fuori regione o addirittura non trovare posto per un’emergenza trasportando così un malato addirittura fuori provincia, situazione che grava non solo sul malato ma anche sulle loro famiglie. L’ospedale di Pollena Trocchia, è negli anni più volte maltrattato, infatti nel 2008, circa, la lenta ed inesorabile agonia con il ridimensionamento e la chiusura dei reparti principali (chirurgia, ginecologia, pediatria), anime dell’ospedale. Ad agosto del 2011 furono sospese le attività di Pronto Soccorso, un’offesa per chi soffre e alla sanità. Carissimi Consiglieri Regionali, Vi scriviamo questa nota per attenzionare la Regione Campania sulla problematica in oggetto. Noi rappresentanti istituzionali dei Comuni di Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Pomigliano d’Arco, Massa di Somma e Cercola – si legge nella nota congiunta su cui però (ed è davvero assurdo) mancano le firme dei consiglieri comunali di Pollena Trocchia dove insiste il nosocomio (pare che il Pd locale abbia prima guardato al movimento pro Apicella e poi ne sia uscito)  credendo che la sinergia tra amministratori locali può dare risultati migliori, vi chiediamo di intervenire per far sì che il Pronto Soccorso come altri servizi che erano presenti nel presidio sanitario di Pollena Trocchia vengano riaperti per assistere una popolazione abbandonata a se stessa. Siamo sicuri, vista la Vostra sensibilità e passione nella risoluzione dei problemi dei territori, che ci aiuterete a risolvere le problematiche succitate. Per tutto quanto detto sopra, Vi chiediamo di convocare un’audizione urgente della Commissione Sanità e Sicurezza Sociale con i sottoscritti Rappresentati Istituzioni, uno per ogni Comune interessato, credendo di interpretare le volontà di una vasta popolazione e di un intera classe politica”. Questa la nota inviata alla Regione Campania a firma congiunta del consigliere comunale di Sant’Anastasia Raffaele Coccia (promotore dell’iniziativa), Giuseppe Cimmino (Cons. Comunale di Somma Vesuviana), Luigi di Dato (Vice Sindaco di Cercola), Salvatore Esposito (Cons. Comunale di Massa di Somma), Michele Tufano (Cons. Com. di Pomigliano d’Arco)  ha l’obiettivo di portare questa grande problematica all’attenzione del Presidente della Giunta Regione della Campania Vincenzo De Luca, quale commissario alla Sanità, al Consigliere Regionale Raffaele Topo (Presidente della Quinta Commissione Sanità e sicurezza Sociale) e ai consiglieri regionali Enza Amato, Mario Casillo e Carmela Fiola. I disagi causati dalla chiusura dello “storico” ospedale di Pollena Trocchia sono noti da tempo, ma la questione non è mai stata affrontata in modo unitario. Questa iniziativa però apre nuove prospettive, perché la nota è stata firmata in modo congiunto da alcuni rappresentanti istituzionali dei Comuni di Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Pomigliano d’Arco, Massa di Somma e Cercola nella convinzione che la sinergia tra amministratori locali possa dare risultati migliori. A Pollena Trocchia, dove iniste l’Apicella, tranne una fiaccolata popolare, e un tentativo lo scorso marso da parte dei Giovani Democratici locali di rilanciare la lotta o quanto meno un tavolo di sicussione sull’argomento “chiusura Apicella” nessuna forza politica ha ritenuto opportuno entrare nella questione. Peccato. Il prossimo 11 febbraio, però, Vincenzo Sannino e Lo sportello per i diritti del cittadino organizzano il convegno “Come curarsi nei comuni vesuviani?” e il nome è tutto un programma.

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