DIVISE E MAZZETTE – Smantellato un sistema di raccomandazioni e corruzioni per i concorsi nelle forze dell’ordine

Un sistema quasi perfetto e pur di intascare la mazzetta avrebbero falsificato gli attestati di negatività al Covid di una candidata che qualora fosse stata positiva al Sars-Cov-2 avrebbe potuto contagiare i colleghi del corso di formazione.

Emerge anche il dispregio per la salute del prossimo, nell’indagine del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria che, coordinato dalla Procura di Napoli, ha fatto luce su una serie di episodi di corruzione di cui si sarebbero resi protagonisti, tra la fine del 2020 e la prima meta’ del 2021, Errico Spena e Maurizio Russo, due appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria in servizio all’interno del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli.  Complessivamente sono 19 gli indagati. Per 14 il gip Federica Colucci ha disposto altrettante misure cautelari: 2 in carcere e 12 ai domiciliari. Tra questi figurano Aniello Aversano (assistente capo Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere), Gennaro Fatone (vigile urbano a Caivano, nel Napoletano), Giorgio Spina (caporal maggiore dell’Esercito in servizio presso la caserma di Maddaloni, nel Casertano).


Tra questi figurano Aniello Aversano (assistente capo Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere), Gennaro Fatone (vigile urbano a Caivano, nel Napoletano), Giorgio Spina (caporal maggiore dell’Esercito in servizio presso la caserma di Maddaloni, nel Casertano).

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