DIREZIONE PD APPROVA ALL’UNANIMITÀ LA RELAZIONE DI MARTINA: INTESA CON M5S MA ASSENZA DI SOSTEGNO A GOVERNI DI CENTRODESTRA

La telenovela giunge all’epilogo. Capitolo chiuso circa un’intesa con i Cinque Stelle ma anche nessuna possibilità di sostenere un governo di centrodestra. E ancora: la richiesta di un sostegno unanime e non formale alla sua reggenza fino all’assemblea nazionale che dovrà decidere il percorso congressuale che designerà un nuovo segretario con pieni poteri. Maurizio Martina prende atto della situazione e nel suo intervento d’apertura alla riunione va oltre quello che sembrava il motivo del contendere di questo appuntamento. Chiede però “un confronto franco e sincero a due mesi dal voto che ci ha consegnato una delle sconfitte più nette mai accadute nella nostra storia”. Alle 20 la relazione del segretario reggente è stata votata all’unanimità dai membri della direzione.

Martina invita a non “rimuovere quel che è accaduto: dobbiamo capire per cambiare. Non si tratta di tornare indietro ne’ andare oltre, ma riprogettare per ripartire. Serve un ripensamento netto su come si sta insieme, su come ci si confronta e si prendono le decisioni dopo essersi ascoltati e aver fatto un confronto con la voglia di costruire una risposta insieme non solo con rapporti di forza”. Chiarisce poi che il dilemma sui grillini non c’è mai stato per lui “Non si è mai trattato – afferma – di decidere con un si o un no, se fare un’alleanza o votare la fiducia a un governo Di Maio. Si trattava di lanciare con il confronto una sfida politica e culturale diretta a quel movimento che tanto ha eroso il nostro consenso anche il 4 marzo. E sfidarli proprio sul terreno del cambiamento.

Nessuna rinuncia ai nostri valori. Non una resa, ma un rilancio”. Ma poi aggiunge subito che con M5s è un “capitolo chiuso”. “Parlavamo molto di loro – afferma – ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all’irrilevanza e accettare una sfida. Era un’ipotesi più rischiosa ma l’ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione”. Non senza sottolineare subito dopo che una qualche intesa con l’altro polo politico uscito dal voto del 4 marzo è per lui altrettanto impraticabile “Per noi il tema non è mai stato votare Salvini o Di Maio Premier – sottolinea -. Ma per noi il tema non potrà mai essere nemmeno sostenere un qualsivoglia percorso con Salvini, Berlusconi e Meloni come soci di riferimento. Tanto più impossibile chiaramente per noi un governo a trazione leghista”.

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