Dal vecchio sogno di Aldo Vella de “La città vesuviana” partono i lavori per la Libera Università di Studi Vesuviani (Luv)

San Giorgio a Cremano – Lungimirante, visionario e il primo, ancor prima di fare il sindaco di San Giorgio a Cremano a pensare alla costruzione di una “Città Vesuviana”, zona perimetrale che potesse includere le eccellenze dei territori, piuttosto che un confine netto territoriale, Aldo Vella si rimette nuovamente in gioco, con la sua associazione per la nascita di un altro gran bel progetto: la Libera Università di Studi Vesuviani (Luv). “Questo progetto è maturato attraverso tutto il dibattito interno alla rivista “Quaderni Vesuviani” ed al “Laboratorio ricerche&studi vesuviani” iniziato nel 1984 e tuttora in corso. Esso sperimenta un percorso storico-scientifico che spazia in più epoche e discipline e tende a riportare il vulcano più famoso del mondo e il suo intorno antropico al centro dell’osservazione e della ricerca, per delinearne le strutture compositive ed evolutive e mettere a punto nuovi modelli di indagine e di progettazione interdisciplinare”. Dice l’architetto Vella. “L’obiettivo del progetto è la creazione di una struttura polifunzionale le cui attività abbiano una ricaduta primaria diretta sul sistema formativo, su quello dei servizi ad alta qualità dell’intero territorio regionale, sul sistema d’impresa a contenuto culturale, sul corpo fisico del territorio vesuviano ed i suoi abitanti. In questo senso si può parlare di campus, in quanto la polifunzionalità e la multidisciplinarietà ritrova la sua traduzione spaziale nella diffusione territoriale delle funzioni e degli istituti accademici presenti nel progetto. Per fare degli esempi: Somma Vesuviana per gli aspetti atropo-musicali, Terzigno per la cultura materiale, Ercolano per l’archeologia, Torre del Greco per la vulcanologia, Portici e San Giorgio a Cremano per l’architettura, l’urbanistica e le arti, San Giovanni a Teduccio e Barra per l’archeologia industriale, ecc. Tutto questo rientra nella più generale concezione della “Città Vesuviana”, che ha guidato il dibattito culturale del territorio a partire dagli anni ’90”.

La Libera Università di Studi Vesuviani si propone dunque: lo studio del territorio vesuviano nella complessità dei suoi valori storici, scientifici, naturalistici, paesaggistici e culturali anche alla luce della presenza del Parco Nazionale del Vesuvio, dell’Osservatorio Vesuviano e delle nuove frontiere dello sviluppo; la promozione di un’attività di ricerca e divulgazione scientifica dei temi e delle problematiche ambientali e culturali mediante l’organizzazione continuativa e sistematica di corsi, laboratori e visite guidate, la distribuzione di materiale didattico, e qualsiasi altro mezzo di comunicazione; la formazione di studiosi specifici di scienze vesuviane per elevare la qualità del mercato del lavoro intellettuale nelle attività imprenditoriali e di valorizzazione del territorio; Nella prima fase i corsi saranno liberi in attesa di assumere validità di: qualificazione post-diploma (riconosciuta dalla Regione Campania); specializzazione post laurea (riconosciuta da uno o più atenei); corso di laurea breve (riconosciuto da università italiane e straniere); master per la pubblica amministrazione e per le imprese.

riconoscimento di Sede Universitaria da parte del MURST. La LUV ha avuto due interessanti esperimenti: nel 2001 a Portici e nel 2010 a San Giorgio a Cremano con complessivi 5 corsi sperimentali della durata media di un mese.

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