COSA BOLLE IN PENTOLA AL PARCO EUROPA? SILENZI ISTITUZIONALI E TIMORI DEI PROPRIETARI: CHI PAGA I DEBITI DEL COMUNE DI POLLENA TROCCHIA. UN GRUPPO DI CITTADINI VUOLE RIVOLGERSI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

la protesta contro la So.fi.coop a Somma Vesuviana
la protesta contro la So.Fi.Coop a Somma Vesuviana
il sindaco di Pollena Trocchia e architetto Carlo Esposito

Pollena Trocchia – Cosa bolle in pentola al Parco Europa? Quanto di vero c’è in quello che sta intasando le pagine social che fanno riferimento al comune vesuviano? E’ vero che l’amministrazione comunale retta dal primo cittadino Carlo Esposito (che di mestiere fa l’architetto e in più occasioni da tecnico con la vecchia amministrazione retta da Francesco Pinto, i cui  assessori al patrimonio e ai lavori pubblici sono tutti riconfermati in quella attuale, ha anche ricoperto incarichi da consulente del comune proprio riguardo ai contenziosi che l’ente di via Esperanto ha avuto negli anni con diverse cooperative, alcune delle quali legate all’architetto Salvatore Nappi, oggi pensionato e sostituito nei giudizi dal figlio) pare voglia risolvere la questione debitoria comunale inviando “il conto” ai proprietari degli immobili del Parco Europa? Se sì perché non sono stati informati i cittadini? E soprattutto perché i consiglieri di maggioranza (due dei quali uno anche assessore, in passato con deleghe al patrimonio e agli espropri del Comune sono del Parco Europa) che non hanno una vera opposizione in Consiglio, non informano la collettività? Troppe zone d’ombra in una questione che va avanti da troppi anni, intorno ad arbitrati, sentenze e cause che hanno finito per indebitare ulteriormente l’ente comunale a fronte di parcelle elargite ad avvocati, ingegneri e architetti senza mai veramente risolvere le questioni. Nessun amministratore di maggioranza e opposizione è entrato mai nella questione. Dopo le battaglie politiche di Francesco Addato e Raffaele Di Fiore, infatti, sul Parco Europa è calato il sipario, fino alle ultime indiscrezioni dei giorni scorsi a mezzo social. “Sette milioni di euro. Una cifra da capogiro quella che il Comune deve versare in favore della So.FI.coop. secondo quanto disposto dal tribunale di Nola. – scriveva Gennaro Addato sulle pagine del nostro giornale nel lontano giugno 2013 – La sentenza (la numero 2716/2012) è esecutiva e riguarda un’area di 206 mila metri quadrati all’interno dell’area PIP. Un’area su cui la cooperativa (oggi in liquidazione) ha fatto investimenti e avviato la costruzione di opere che ha poi, però, lasciato incomplete. Alla scadenza della concessione edilizia, nel 1998, ha deciso di far valere le proprie ragioni appellandosi ad una clausola della concessione, che prevedeva “l’indennizzabilità al proprietario decaduto delle opere realizzate sulla base di una stima tecnica” redatta da entrambe le parti. Non si scappa: il valore degli immobili è stato deciso proprio da una terna arbitrale composta da un tecnico della coop, uno del Comune ed uno nominato dal tribunale. Più il tempo passa più aumentano gli interessi, tali da arrivare oggi, secondo la sentenza, proprio intorno ai sette milioni di euro. Una notizia piombata tra capo e collo dell’amministrazione Pinto a gennaio scorso. Nessuno, però, si è scomposto. Non una parola spesa da maggioranza ed opposizione fino a che, nel mese di aprile, la giunta comunale non ha deciso con una delibera di ricorrere in appello e richiedere una sospensiva per non essere costretti a chiudere i battenti. Il tutto appena prima dell’apertura della campagna elettorale, quando l’attenzione sugli atti prodotti dall’amministrazione avrebbe dovuto essere massima. L’unico a sollevare la questione, invece, è stato Raffaele Di Fiore (candidato sindaco della civica “Pollena Trocchia Prima di tutto”) e lo ha fatto nello stile netto che lo caratterizza fin dalla sua discesa in campo, tre anni fa. La cifra è in effetti talmente alta da superare quella del bilancio annuale e richiedere l’intervento di un commissario”. Se in quegli anni i debiti ammontavano a sette milioni di euro e oggi la situazione debitoria del comune non è stata sanata, di sicuro il valore debitorio è aumentato. Se ieri si rischiava il dissesto finanziario dell’ente, oggi come sono le casse del comune di Pollena Trocchia? Quanto sono fondati i timori dei cittadini e proprietari degli immobili insistenti in un’intera zona residenziale, mai veramente ultimata e decollata, di vedersi recapitare a breve le tanto temute cartelle esattoriali? Sarebbe importante, specie in un momento come questo dove molti padri di famiglia, specie al Parco Europa hanno perso il lavoro, che l’amministrazione comunale faccia chiarezza a riguardo. “Siamo esasperati – dice un gruppo di cittadini del parco Europa che ha deciso di costituirsi in Comitato e di rivolgersi alla Procura della Repubblica perché finalmente si faccia chiarezza su tutta la vicenda – perché nessuno dice la verità? Da sempre siamo stati accusati di essere forestieri, nonostante da anni paghiamo le tasse e contribuiamo alla crescita economica della cittadina. Siamo stati truffati, ci avevano promesso mare e monti e oggi dopo trenta anni siamo ancora in balia delle onde. Chi può aiutarci lo faccia, molti di noi hanno perso il posto di lavoro a causa della pandemia e queste notizie ci stanno facendo vivere un vero e proprio incubo”. Allo stato non è stata ufficializzata nessuna azione formale del Comune. (Nelle foto le proteste dei cittadini di Somma Vesuviana che accusavano la So.Fi.Coop riconducibile a Nappi di averli truffati) 

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