Coronavirus, in arrivo l’app Immuni: come funziona e tutto ciò che c’è da sapere

 

Coronavirus: è finalmente in arrivo Immuni, l’app facoltativa che ci accompagnerà nelle prossime fasi dell’emergenza e che dovrebbe aiutare a individuare e tracciare i contatti delle persone risultate positive al Covid-19. Con la fase più critica ormai alle spalle, è giunto il tempo di pianificare le nuove strategie per limitare la diffusione del virus: ecco come funziona Immuni e tutto ciò che c’è da sapere sull’app. L’app Immuni, pensata per fronteggiare l’emergenza coronavirus, può essere un utile strumento per fronteggiare anche eventuali epidemie future. L’obiettivo è quello di individuare e isolare i pazienti positivi al virus, anche in assenza di sintomi. A differenza di quanto previsto inizialmente, l’utilizzo dell’app non sarà obbligatorio. Il sistema di tracciamento di prossimità punta ad avvisare gli utenti quando vengono esposti ad altre persone potenzialmente contagiose: basato sulla tecnologia bluetooth e non sulla geolocalizzazione, il sistema di Immuni non raccoglie dati personali dell’utente e permette quindi di stabilire solo se è avvenuto un contatto tra utenti, ma non il luogo né chi siano effettivamente i due utenti.

L’app, una volta installata, emetterà in maniera continuativa un segnale Bluetooth Low Energy, che include un identificativo di prossimità. Quando due utenti si trovano vicini, gli smartphone registrano in memoria l’idenfiticativo di prossimità dell’altro utente, tenendo traccia di quel contatto, della distanza e della durata. Se uno dei due utenti dovesse risultare positivo, gli operatori sanitari potranno caricare chiavi crittografiche su un server, da cui sarà possibile ottenere l’identificativo di prossimità. Le chiavi crittografiche vengono aggiornate costantemente e scaricate dai server, registrando quindi i contatti e, in base a criteri come distanza ed esposizione, si stabilirà se effettivamente sia potuto avvenire un contagio.

Gli identificativi di prossimità, è bene ricordarlo, sono generati in modo casuale, non possiedono i dati dell’utente e vengono modificati più volte ogni ora. In questo modo è impossibile sfruttare questi identificativi per tracciare gli spostamenti dell’utente, che non vengono registrati dall’app, e la privacy viene garantita. Sta infatti al singolo utente, e solo in caso di accertata positività, la facoltà di caricare ulteriori dati sui server che comunque non riguardano i dati sensibili.

I dati salvati sullo smartphone saranno criptati: a controllarli sarà il Ministero della Salute, che comunque provvederà a cancellarli il prima possibile e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2020. Il codice è accessibile a tutti, consentendo agli esperti sanitari di fornire consigli utili. Immuni, inoltre, non condivide i dati degli utenti con altri siti o app.

Bending Spoons, l’azienda che sta sviluppando Immuni, ha deciso di concedere a titolo gratuito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una licenza perpetua, irrevocabile e senza limitazioni su tutto il codice, le grafiche, i testi e la documentazione, oltre ad eventuali aggiornamenti. Si è deciso di non rendere Immuni obbligatoria, anche se l’app sarà più efficace in base al maggior numero di utenti attivi, consentendo al Servizio Sanitario Nazionale di intervenire tempestivamente in caso di contagi con cure tempestive e appropriate.

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.