Contributi alle scuole e alle famiglie che non possono far studiare “a distanza” i figli: ecco il decreto

La chiusura della scuola a tempo indeterminato, dopo un primo closed fissato per il 3 aprile, ha reso necessaria la didattica a distanza con pro e contro sia per il lavoro degli insegnanti sia per l’apprendimento di ogni singolo alunno. La gestione dell’emergenza risulta sempre più delicata in questo periodo buio e senza precedenti. Questo periodo, oltre ad incidere sulle abitudini e sul vivere quotidiano di ognuno di noi, segnerà in maniera indelebile l’anno scolastico che volge al termine privato di quel rapporto umano che è sempre stato prioritario all’interno di ogni classe. Nessun tipo di Didattica a distanza potrà mai sostituirsi ad esso. I docenti tutti, si sono subito attivati  per non perdere ciò che era stato costruito con passione e dedizione dal mese di settembre. Sono state create delle classi virtuali insieme agli alunni adottando anche testi digitali. Le vere e proprie lezioni con tutto il gruppo classe vengono svolte attraverso videochiamate Skype, così da poter creare e riprendere il rapporto di fiducia che si era creato con tutti gli studenti fino a prima della pandemia. I Dirigenti Scolastici, a loro volta, hanno iniziato a lanciare messaggi di incoraggiamento sia dai social o dai siti delle stesse scuole per far sentire la propria vicinanza a tutti i docenti e alle famiglie.Al centro, sempre il benessere dell’allievo. Ogni insegnante in questa inverosimile situazione cerca di raggiungere tutti i propri alunni nonostante le notevoli difficoltà. Basti pensare che in ogni famiglia non ci sono Pc o Tablet a disposizione per ogni figlio e che nella maggior parte dei casi questi sussidi sono usati dagli stessi genitori per espletare il proprio lavoro. Molte famiglie, nonostante lavorino da casa, devono fare i conti con gli orari delle videolezioni o dei compiti virtuali assegnati ai loro figli. Le problematiche non sono poche e verrebbe da dire che i veri eroi di questa didattica a distanza, oltre ad essere gli insegnanti, siano i genitori. Questi devono seguire e accondiscendere ad una metodologia fino ad ora sconosciuta ed intervenendo in maniera trasversale a questa nuova esigenza cercando di non far disperdere quel filo invisibile che si era instaurato tra il proprio figlio e gli stessi docenti. Ciascuno in questa situazione cerca di dare il meglio di sé nonostante le criticità. A tal proposito, affinché il diritto allo studio non sia circoscritto solo a pochi eletti ma anche a chi non ha possibilità di usufruire di mezzi idonei a questa nuova forma di comunicazione scolastica, è stato emanato dal Presidente della Repubblica il decreto-Legge 17/03/2020 n 18 attraverso il quale sono stati stanziati fondi per il fabbisogno scolastico. Questi verranno distribuiti su tutto il territorio nazionale in ogni scuola così da poter sostenere ed ottemperare alle mancanze fattive delle famiglie meno abbienti.

Salvatore Masi

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