Consiglio infuocato a Volla: Aprea, Forte e Borrelli definitivamente contro Viscovo

Volla – Comunicazioni e interrogazioni comunali a raffica in un Consiglio al vetriolo che ha sancito definitivamente la rottura tra la maggioranza di governo di Andrea Viscovo e il gruppo di dissidenti, poi passati a indipendenti e da ieri ufficialmente all’opposizione. Ivan Aprea, Antonio Forte e Rosaria Borrelli sono ufficialmente contro il Governo Viscovo. I fedelissimi del sindaco, Ivan Russo in testa sono entrati in Consiglio con un pupazzo di legno, il burattino: come risposta alle accuse mossegli da Ivan Aprea rispetto all’obbedienza alla linea politica tracciata dal primo cittadino. Nell’aula consiliare anche Maria Coppeto defenestrata a malo modo dal ruolo di assessora e vice sindaco da Viscovo in piena crisi con Aprea, Forte e Borrelli. La Coppeto, infatti era espressione del gruppo oggi passato all’opposizione. Con un tentativo non certo da manuale Cencelli, il primo cittadino aveva espresso la volontà (pegno la rottura con Aprea e Forte) di nominare assessora Rosaria Borrelli che ha rispedito al mittente l’offerta, dimostrando una coerenza politica non sempre regola nei nostri territori. Gennaro De Simone lasciato Forza Italia ha definitivamente sposato la causa Viscovo passando (pare rifiutando incarichi) definitivamente in maggioranza. Tra tira e molla, accuse e qualche chiarimento su aspetti tecnici e amministrativi, Luciano Manfellotti ha annunciato che tutto il suo gruppo (Raffaele Montanino e Vincenzo Manfellotti) ha creato un fondo entro cui devolveranno le indennità di carica a favore di progetti per il rilancio del territorio. “Siccome il sindaco – ha chiarito Luciano Manfellotti – ci ha accusato di essere dei signorotti, pensando di offenderci senza magari essersi letto cosa significasse la parola che è sempre e comunque in antitesi alla prepotenza. Questo fondo lo chiameremo Signorotti, per ricordare al sindaco che dalle piccole cose si dimostra l’interesse verso la città”. Il sindaco subisce le accuse, i suoi intervengono per difenderne l’operato. “Prima la crisi, poi lo scontro, oggi la rottura – Ivan Aprea dimostra di essere un leader, non perde un colpo. Punto su punto racconta fatti e antefatti che l’hanno spinto alla crisi – mai ne abbiamo fatto questioni personali, sempre la discussione è stata politica. Avevamo proposto ai cittadini una nuova idea di città, mentre Viscovo a testa bassa ha approvato a colpi di maggioranza e senza consenso atti che affidano il destino di Volla in mano a pochi. L’agenda politica del sindaco e della Giunta la dettano gli imprenditori e la città sta sprofondando nel baratro. Il Puc non c’era e oggi non se ne parla, senza un disegno di città. Anche l’ordinario non sanno amministrare. Volla è imbottigliata di traffico, non è sicura e non ha un progetto. Se il sindaco avesse amministrato bene avremmo fatto non uno ma due passi indietro, dimostrando con responsabilità il senso di rispetto per il nostro territorio. Così non è stato e anche il poco stile usato per togliere le deleghe a Maria Coppeto denota che il sindaco è un uomo al comando di una minoranza. Faremo una opposizione attenta e sempre tesa agli interessi di Volla”. Domenico Viola (Pd) fa un intervento tecnico, aderisce al Fondo Signorotti e accusa il sindaco di essere “schizofrenico” politicamente. “Che senso ha defenestrare a malo modo la Coppeto e poi proporre alla Borrelli che fa parte del suo gruppo politico un assessorato?”. Viscovo tira le fila, regge i ranghi ma poi esplode. Quasi non guarda mai Aprea. Carmine Sarnataro, tira la volata e difende il sindaco. “Siamo vicini alla città e soprattutto uniti – dice – un esempio positivo? dopo anni abbiamo donato il campo di calcio alla squadra e alla città”. Intanto i dipendenti comunali escono dall’ennesima assemblea per lo stato di agitazione dovuto alla mancanza dei pagamenti degli straordinari elettorali per il referendum. “Ho parlato coi sindacati – dice Viscovo – e stiamo risolvendo tutti i problemi dovuti non a mancanze comunali ma ad un mancato trasferimento di fondi governativi. Strumentalizzare la questione dei dipendenti è assurdo”. Interviene l’architetto Vincenzo Manfellotti, tra le fila dell’opposizione. “Il sindaco mente sapendo di farlo, la questione dei dipendenti e della macchina comunale va affrontata seriamente, non solo cambiando alcune figure importanti. Purtroppo alla macchina comunale il sindaco non ha ancora messo mano e dopo vari incontri coi dipendenti, sono chiari i malumori”. Maggioranza e opposizione continuano a scontrarsi, il burattino resta a guardare. SI fa notare in aula Emiliano Perrella, lo “stallone di Cercola”, con una maglietta inequivocabile: “e’ aperta l’asta, mi vendo” con un messaggio forte e chiaro per qualcuno in aula.

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