CONCORSOPOLI ANASTASIANA – Il prossimo 10 aprile il Tribunale del Riesame dovrà decidere sulla scarcerazione del sindaco Lello Abete. Gli altri tre indagati fanno nomi e cognomi di altri politici locali

Sant’Anastasia – L’ex sindaco Lello Abete resta in carcere e si professa innocente aspettando la decisione del Tribunale del Riesame del prossimo 10 aprile in merito alla sua scarcerazione. Abete è l’unico arrestato per la “Concorsopoli vesuviana” ancora deteneuto, perché è anche l’unico professatosi innocente e a non collaborare con i Pm Luca Pisciotta e Antonella Vitagliano, collaborazione che per gli altri arrestati l’ex segretario Egizio Lombardi, l’ex consigliere comunale Pasquale Iorio e l’imprenditore salernitano Alessandro Montuori gli è valsa i domiciliari. I tre agli arresti domiciliari avrebbero spiegao come funzionava il meccanismo, praticato – secondo le loro dichiarazioni – anche in altri Comuni e per altri concorsi.

“Molti i politici, attuali amministratori in carica di San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Nocera Inferiore, Pontecagnano, Cardito, Lettere, Cercola e molti altri comuni, tirati in ballo durante gli interrogatori – scrive la giornalista de Il Mattino e Il Mediano.it Daniela Spadaro, che segue dall’inizio e accuratamente tutta la vicenda giudiziaria e politica della concorsopoli anastasiana, poi diventata vesuviana e a questo punto regionale – Inoltre, si comprende bene che già altri concorsi, nella prima consiliatura di Abete – come quello riguardante la polizia locale – erano stati oggetto di manipolazione ma non andati come il sindaco sperava, tanto che lui stesso aveva cercato di tendere a Montuori una trappola, registrandolo. Noie presto dimenticate, nel caso dei concorsi 2019, grazie all’intercessione dell’ex segretario comunale.  Ed è riguardo al comune di Lettere che l’imprenditore salernitano, titolare dell’agenzia selezione e concorsi, avrebbe raccontato ai giudici di aver ricevuto una commessa diretta «propiziata» da due politici che nei rispettivi comuni sono attualmente in carica: un assessore di Cercola e uno di Somma Vesuviana. Quest’ultimo, all’epoca dei fatti, chiese a sua volta una raccomandazione per un amico, in cambio avrebbe agevolato Montuori nell’affidamento di altri concorsi che la Regione Campania aveva necessità di organizzare. Tutti e tre gli indagati, al momento in custodia domiciliare, hanno esaurientemente risposto ad ogni domanda dei giudici, tirando in ballo molti altri amministratori e taluni di essi ricoprivano la doppia veste, a Sant’Anastasia per esempio, di “concorrenti paganti”.

 

 

 

 

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