Cinema in Campania, l’allarme degli addetti ai lavori in periodo di Coronavirus

 

«In questo periodo di emergenza anche il mondo del cinema campano, con CNA Cinema e Audiovisivo, CLARCC (Coordinamento Lavoratori Regione Campania Cinema e audiovisivi) e CFCC (Coordinamento Festival e Rassegne Cinematografici Campania) ha avviato interlocuzioni con l’Amministrazione Regionale per sostenere e salvaguardare quel grande patrimonio comune costituito dalle imprese e dai tanti professionisti che costituiscono l’ossatura del comparto cinematografico in Campania, negli ambiti di produzione, promozione e distribuzione audiovisiva». Così in una nota di Cna, Clarcc e Cfcc. «Per tutto il comparto campano la crisi era già pienamente in corso a partire dal mese di febbraio, quando, a causa delle prime misure di distanziamento sociale, le produzioni sono state progressivamente sospese, i festival e le rassegne sono stati rinviati se non annullati, i cinema si sono improvvisamente svuotati e un enorme numero di lavoratori si è dovuto fermare da un momento all’altro. – continuano i coordinamenti – È fondamentale prevedere sia interventi di sostegno con il carattere della straordinarietà sia l’elaborazione di una strategia di supporto a lungo termine».  «Nel rispetto di un’emergenza che inciderà pesantemente sull’esistenza di tutti, occorre tener conto del fatto che il Cinema in Campania rappresenta un formidabile motore produttivo ed economico, veicolo unico di promozione territoriale, ma soprattutto strumento di formazione e nutrimento culturale nella vita di tutti. Al momento solo parzialmente alcune prime misure per le imprese culturali sono ricomprese nel piano socio-economico da oltre 604 milioni varato di recente ed il governo regionale ha ribadito che si potrà ricorrere agli strumenti ordinari legati alla legge 30/2016» prosegue la nota.

«A fronte di ciò» spiegano i coordinamenti quanto «sia opportuno che il tavolo di confronto definisca quanto prima il percorso per intervenire, sia ora in questo momento emergenziale, ma anche e soprattutto dopo, quando il Cinema campano avrà bisogno di un’attenzione particolare per scongiurare uno scenario disastroso che rischia di mettere definitivamente in ginocchio imprese e lavoratori dell’intero settore che, proprio grazie alla legge regionale 30 del 2016, si stava rafforzando con esiti importanti per questa amministrazione regionale».

 

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