Casa dei Cervi a Ercolano, al via il restauro

ERCOLANO  – Il pavimento a mosaico della Casa dei Cervi, sepolta durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. torna a risplendere di nuova luce. Al Parco archeologico di Ercolano ha preso il via, questa mattina, l’intervento di restauro sul pavimento di una delle più belle domus di epoca romana, nell’ambito del progetto di manutenzione ordinaria del sito. Sotto gli occhi attenti di turisti, restauratori esperti hanno ripulito con una spugna le tessere del mosaico bianco e a scaglie marmoree colorate nel criptoportico che caratterizza la Casa con pareti affrescate a natura morta. In un secondo momento hanno chiuso le fessure, anche le più piccole, versandoci sopra malta compatta e ne hanno rifinito il lavoro passandoci di nuovo una spugnetta asciutta per donarvi nuovo splendore. La Casa dei Cervi prende il nome dal rinvenimento di due statue di cervi assaliti dai cani nel giardino che affacciava sul mare; accanto ad esse sono presenti un Ercole ubriaco e il Satiro con otre. “Nei mesi scorsi il pubblico ha potuto apprezzare i cantieri legati alla manutenzione straordinaria mentre ora stiamo avviando il lavoro su quella ordinaria”, ha detto il direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano presente al restauro. “Questo ciclo di manutenzione programmata è la caratteristica di Ercolano in questo momento. Vogliamo sempre più concentrarci su manutenzioni, ordinarie e straordinarie, e su un monitoraggio continuo del sito. In questo modo dobbiamo cercare di evitare di fare grandi restauri perché la sfida del sito di Ercolano è di essere sostenibile col suo proprio bilancio. Abbiamo calcolato che la manutenzione ordinaria delle strutture decorative e delle strutture dei muri funziona bene e si può fare con un milione di euro all’anno. E servono circa un paio di milioni l’anno per la manutenzione straordinaria. Queste sono cifre che possiamo affrontare con il nostro bilancio. Mentre per i grandi restauri abbiamo avuto aiuti da Pompei all’inizio oppure ora abbiamo i fondi Fsc che stiamo spendendo e altri fondi ottenuti ad aprile con la legge finanziaria dello scorso anno per 20 mln di euro”. L’iniziativa rientra nell’ambito di Close Up Cantieri, ovvero lavori di restauro a porte aperte ai quali possono assistere e partecipare gruppi di turisti in visita al sito archeologico.

 

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