Camorra, Nicola Cosentino assolto in appello. L’ex sottosegretario: “Nove anni di inferno. Nessuno potrà cancellare la mia sofferenza e quella dei miei familiari”

I giudici della Corte di Appello di Napoli hanno assolto l’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi Nicola Cosentino, nove anni dopo l’avvio dell’inchiesta della Dda di Napoli su camorra e colletti bianchi che aveva al centro la costruzione di un centro commerciale a Casal di Principe e brogli elettorali per le comunali. L’inchiesta del 2011 aveva portato all’arresto di oltre 50 persone e alla condanna in primo grado di una ventina di soggetti tra cui Cosentino, tutti assolti in secondo grado. All’esponente di Forza Italia erano stati inflitti 5 anni e mezzo di reclusione in relazione al finanziamento da 5 mln di euro per la costruzione – mai avvenuta – del centro commerciale “Il Principe”, che, secondo l’accusa, sarebbe stato voluto dal clan dei Casalesi. “Siamo assolutamente soddisfatti, quando ci sono sentenze che leggono in maniera adeguata le prove non resta che ribadire la fiducia nella macchina giudiziaria”. Così Stefano Montone, avvocato di Nicola Cosentino, commenta la sentenza. Cosentino era stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione per reimpiego di capitali illeciti aggravato dall’utilizzo del metodo mafioso, mentre era stato assolto dall’accusa di corruzione. La Procura generale aveva chiesto la conferma della condanna. Cosentino ha seguito l’ultima udienza in aula: alla lettura della sentenza, racconta Montone all’Adnkronos, “ci siamo abbracciati. Ora deve metabolizzare il tutto, non dimentichiamo che per questo processo ha scontato 3 anni di carcere”. Sui 9 anni trascorsi dall’apertura dell’inchiesta alla sentenza d’appello, Montone, ricordando che “ci si è messo anche il Covid”, commenta: “E’ storia nota, oggi si parla di Cosentino ex sottosegretario, ma io difendo tanti ‘illustri sconosciuti’ le cui vicende giudiziarie durano altrettanto, se non di più. C’è qualcosa che non funziona nella macchina, ma io continuo a credere nel sistema, nella macchina giudiziaria e, quando ci sono sentenze che leggono le prove in maniera adeguata, non resta che ribadire la fiducia”. “Nove anni di inferno, ma finalmente la mia sofferenza è finita”, ha detto in serata Cosentino all’agenzia di stampa Adnkronos. E ha aggiunto: “Sono felice dell’assoluzione, ma nessuno potrà cancellare la mia sofferenza e quella dei miei familiari”.

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