Bipiani di Ponticelli, interrogazione al Senato. Giannuzzi (M5S): «Favela all’amianto, Enti inadempienti». L’interrogazione parlamentare presentata nel decennale del terremoto de L’Aquila

La vicenda del cosiddetto “campo Bipiani”, la baraccopoli abitata dagli sfollati del sisma del 1980 nel quartiere Ponticelli, a est di Napoli, è al centro di un’interrogazione a risposta scritta firmata dalla senatrice Silvana Giannuzzi (M5S) al ministro dell’interno, Matteo Salvini, al ministro della salute, Giulia Grillo, e al ministro dell’ambiente, Sergio Costa. L’interrogazione viene presentata nella settimana in cui ricorre il decennale del sisma de L’Aquila, perché anche qui, a Napoli, ancora risiedono le famiglie del terremoto del 1980.

«Le condizioni di vita ai “Bipiani” di Ponticelli sono ben al di sotto della soglia di civiltà», spiega Silvana Giannuzzi, «Una vera e propria favela di container con amianto deteriorato e senza regolari allacci elettrici, idrici e fognari, la cui drammatica situazione odierna è la conseguenza della scandalosa inottemperanza delle giunte comunali succedutesi a Napoli dal 1999, anno del primo stanziamento regionale per l’abbattimento e la bonifica del complesso».

L’interrogazione prende le mosse dall’intervento della consigliera comunale pentastellata Marta Matano, che ha acceso i riflettori sulla situazione delle 104 unità abitative che ospitano oltre 400 persone.

«Sono passati 20 anni dal primo bando finanziato dalla Regione Campania e oltre 2 anni dallo studio di fattibilità», sottolinea Giannuzzi, «e la progettazione definitiva e quella esecutiva non si vedono ancora, probabilmente perché la giunta De Magistris non è stata in grado di reperire sia le risorse per finanziare l’intervento che le soluzioni abitative per alloggiare gli occupanti. Al momento, dunque, abbiamo solo un etto di carta da sbandierare retoricamente. Oggi gli originari stanziamenti della Regione sono andati del tutto perduti, mentre il preventivo per lo smantellamento ammonta a circa 2 milioni di euro. Ma soprattutto, non è stata ancora contemplata una alternativa abitativa per 400 persone che attendono una soluzione da quasi 40 anni».

Ad aggravare la situazione è il numero significativo di patologie e decessi per malattie riconducibili ad una prolungata esposizione all’amianto, anche tra i cittadini, circa 200.000, che abitano l’intero quartiere Ponticelli.

«La diffida che la Asl NA 1 ha indirizzato al Comune di Napoli, perché presenti un piano di sicurezza e proceda alla rimozione dell’amianto è solo l’ultimo atto di un infinito contenzioso istituzionale giocato sulla pelle delle famiglie che ancora abitano l’area. Confidiamo che i ministri competenti richiamino gli enti locali alle loro gravissime responsabilità, al fine di tutelare la salute pubblica e la dignità degli abitanti dei Bipiani e perché ci si avvii a una definitiva soluzione», conclude Giannuzzi.

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