BIBLIOTECA COMUNALE: UN LUOGO PER GIOVANI? L’INTERVENTO DI ANTONIO PONE SEGRETARIO DEL PD A SANT’ANASTASIA

Sant’Anastasia – In questi giorni si è giustamente molto discusso della decisione del Commissario di destinare i locali della Biblioteca Comunale ad aule scolastiche, in seguito all’emergenza covid. Il nostro candidato a sindaco Vincenzo Iervolino ha già esaustivamente espresso la posizione di tutta la coalizione di centrosinistra: le responsabilità politiche sono chiare ed evidenti e sono il risultato inevitabile del sistematico smantellamento delle politiche sociali che è stato compiuto negli ultimi 13 anni.

La chiusura del Centro Liguori è una ferita che ancora brucia sulla pelle della nostra comunità e a cui dobbiamo assolutamente porre rimedio.Ho già espresso, personalmente e pubblicamente, il pieno sostegno del Partito Democratico alle diverse associazioni che si trovano (ancora una volta!) senza casa e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità perché la situazione si risolva nel più breve tempo possibile. Allo stesso tempo vorrei accendere una luce su un’altra conseguenza di questa decisione che sembra essere finita nel dimenticatoio.

Ad essere sfrattati infatti non sono state solo le associazioni ma anche tutti i giovani, studenti universitari e non, che quotidianamente utilizzavano le aule studio e che avevano creato in questi anni un gruppo saldo e unito che rendeva vive quelle stanze e permetteva alla funzione originaria della biblioteca di non spegnersi del tutto. Senza un vero e proprio patrimonio librario e nell’assoluta (neanche a chiederlo) assenza di qualsiasi altro genere di supporto questi ragazzi si accontentavano di una sedia e una scrivania per poter studiare in tranquillità: ora anche questo minimo servizio gli viene negato.

Stiamo parlando potenzialmente di tutti i giovani anastasiani, chiunque infatti avrebbe potuto utilizzare gratuitamente le aule studio, ma il mio e nostro pensiero va innanzitutto a tutti coloro che non hanno nelle proprie case gli spazi adeguati per poter studiare, né la possibilità di recarsi nelle biblioteche di alcuni comuni limitrofi che sono l’esempio concreto di come le cose anche nelle nostre martoriate terre possano funzionare diversamente.

Per tutti questi ragazzi (mi permetto di dire per tutti noi ragazzi perché anche io l’ho frequentata e vorrei continuare a farlo) la biblioteca era uno spazio insostituibile, da domani non sarà più così e non possiamo accettarlo in silenzio, non un’altra volta.
È questa l’anima della sinistra in fondo, guardare sempre il mondo con gli occhi dei più deboli così da poter davvero costruire un mondo più giusto per tutti.

Per questo chiederò a nome del PD di Sant’Anastasia un incontro ufficiale alla dott.ssa Rodà perché si attivi nei prossimi giorni, e comunque prima della fine di agosto, per trovare un’adeguata sistemazione a tutte le associazioni che svolgono un ruolo fondamentale nella vita della nostra comunità e anche ai nostri studenti: il loro diritto allo studio non può e non deve essere calpestato. Non dimentichiamo mai però le responsabilità politiche che sono dietro a questa vicenda; tra poco più di un mese torneremo a votare e i cittadini dovranno scegliere tra chi ha costruito e ancora oggi silenziosamente prova a costruire e chi negli ultimi 13 anni è riuscito solo a distruggere quello che già c’era.  La triste vicenda che stiamo commentando ne è un esempio lampante: non possiamo riaffidarci alle loro mani. Hanno creato il problema, non potranno mai trovare la soluzione.

Antonio Pone Segretario PD Sant’Anastasia

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