ARTE E L’EMERGENZA COVID – 21 fotografie e 10 scrittori raccontano tempo sospeso: destinati in beneficenza i proventi di Se un giorno in silenzio

Una memoria dell’eccezionale periodo storico che stiamo vivendo, che possa travalicare la fugace attualità e diventare, nel tempo che verrà, un tassello narrativo di tracce e testimonianze: Se un giorno il silenzio.  21 fotografie e 10 scrittori raccontano il tempo sospeso della pandemia (Edizioni San Gennaro) è questo. Un libro in cui immagini e parole dialogano per consentire – come si legge nella prefazione a cura di Maura Gancitano e Andrea Colamedici – “di assumere altri punti di vista, assorbire altre storie, riconoscere un vissuto diverso dal proprio”. In cui la verità della cronaca incrocia l’astrazione della scrittura; la realtà si confonde con la fantasia e la grande storia collettiva si dipana attraverso piccole storie individuali.
Curato dalla giornalista Ileana Bonadies, il volume raccoglie 21 immagini in bianco e nero del fotoreporter Cesare Abbate – scattate a Napoli durante il primo lockdown che ha investito l’Italia intera – e 10 racconti, scritti da Alessio Arena, Franco Arminio, Mimmo Borrelli, Antonella Cilento, Amalia De Simone, Alessio Forgione, Eugenio Lucrezi, Lorenzo Marone, Donatella Trotta e Massimiliano Virgilio, ispirati ad altrettante foto che compongono il reportage.
Con il patrocinio morale della Fondazione Premio Napoli, al cui presidente Domenico Ciruzzi è affidata l’introduzione, e il sostegno dell’associazione BLab, il progetto editoriale mira a costruire un ricordo corale e tangibile di quanto vissuto e si sta vivendo durante questi mesi di pandemia; affidando al silenzio evocativo delle fotografie il compito di rappresentare la cronaca nella sua lucida essenzialità e ai racconti che restituiscono loro voce e vita, il valore dell’utopia.

Dell’immaginazione che alimenta la speranza, insegnando a riconoscere bellezza e meraviglia anche laddove apparentemente c’è solo buio.
In coerenza con gli obiettivi della pubblicazione, i proventi saranno interamente devoluti in beneficenza, a supporto delle attività di ricerca condotte dalla Fondazione Telethon e la Lega del Filo d’Oro, il cui operato da sempre è sinonimo di solidarietà e impegno fattivo nei confronti di chi sarebbe altrimenti destinato ad un isolamento assoluto

 

 

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