Arrestato per terrorismo a Napoli: aveva giurato in un video fedeltà al califfo Abu Bakr al-Baghdadi e si preparava per un attentato

Terrorismo targato Na. L’intelligence napoletana arresta un uomo con l’accusa di terrorismo. Compare in un video mentre giura la sua fedeltà davanti al califfo Abu Bakr al-Baghdadi capo riconosciuto di Daesh, Touray Algie, il cittadino gambiano arrestato a Napoli per terrorismo. Era ospite di un centro di accoglienza per migranti di Pozzuoli da circa un anno, titolare di un foglio di soggiorno provvisorio in attesa di definizione di un procedimento dopo la richiesta di protezione internazionale. Era entrato in Italia il 22 marzo dell’anno scorso nel porto di Messina insieme a 638 migranti, di cui 209 erano proprio provenienti dal Gambia, tutti i partiti dalla Libia. L’uomo, fermato il 20 aprile scorso, ha anche ammesso in sede di interrogatorio di aver prestato giuramento perche’ aveva ricevuto istruzioni via Telegram per lanciare un auto contro la folla, anche se ha detto in maniera contraddittoria di non aver mai avuto una reale intenzione di compiere l’attentato. «Non siamo davanti a una cosa insignificante. Lui aveva giurato fedeltà e per questo era pronto a compiere azioni delittuose. Il sistema ha però funzionato». Lo sottolinea il capo della polizia Franco Gabrielli nel corso della conferenza stampa in Procura a Napoli. «La puntualità dell’azione della Procura di Napoli, dell’Aise, con la collaborazione dell’autorità spagnola dimostra l’efficacia del modello delle strategie antiterrorismo – ha detto – il sistema ha funzionato». Touray Alagie è nato in Gambia il 10 dicembre 1996, e deve rispondere di partecipazione all’organizzazione terroristica denominata Islamic state o Daesh. Le indagini sono partite dall’acquisizione del video diffuso da canali della app Telegram che lo ritraeva proprio nell’atto di prestare giuramento al capo riconosciuto dell’organizzazione terroristica; gli inquirenti sono poi risaliti a lui, identificando la persona ritratta nel video nel 22enne fotosegnalato al momento dello sbarco. La registrazione del video è avvenuta all’interno del centro di accoglienza per migranti di Pozzuoli dove lui era da un anno. Il gambiano, durante l’interrogatorio dopo il fermo, ha ammesso di aver personalmente curato questa registrazione audio/video e di aver ricevuto sempre attraverso la stessa app istruzioni per questo attacco terroristico che avrebbe dovuto compiere. Il video e’ stato girato con un cellulare e il 10 aprile scorso all’interno della sala mensa della struttura alberghiera in località Licola che è adibita a centro di accoglienza ed è stato inviato attraverso un canale Telegram a utenti che non sono ancora identificati fra il 12 e il 13 aprile.

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