All’Università Federico II, il rettore Matteo Lorito: “Ritorno graduale, attività in aula al 50%”

 

“Il ritorno delle attività in presenza può essere controllato, scaglionato e regolato in maniera da evitare assembramenti. Cominceremo a portare i ragazzi in aula con una capienza massima del 50% e poi man mano che arriveranno le indicazioni da parte del Governo amplieremo, se sarà possibile, questa presenza”. Così all’Adnkronos il rettore dell’Università “Federico II” di Napoli, Matteo Lorito, sul ritorno dello svolgimento in presenza delle attività didattiche e curricolari delle università dal 26 aprile nelle zone gialla e arancione, secondo quanto previsto nella bozza del decreto legge Covid atteso oggi in Consiglio dei ministri.

La ripresa in presenza alla Federico II, ricorda il rettore Lorito, «era già stata pianificata per marzo, inizio del secondo semestre, e interrotta quando la Campania è diventata zona rossa. Abbiamo, quindi, i piani già pronti e ripartiremo da questi piani che prevedono un graduale ritorno in sicurezza e una ripresa delle attività curriculari come esami, esami di laurea e prove intercorso».

Le misure da attuare per la tutela della salute dei lavoratori e degli altri soggetti che frequentano l’Ateneo sono contenute in una circolare interna firmata lo scorso 18 aprile dal rettore Matteo Lorito e dal direttore generale Francesco Bello, nella quale si dispone che “i corsi di laurea e le attività didattiche si svolgono in modalità mista nel rispetto delle previsioni dei Piani di organizzazione della didattica e delle attività, approvati dalle Scuole in sinergia con i Dipartimenti, e delle misure generali di prevenzione e protezione adottate a livello nazionale, regionale e di Ateneo”.

Possono essere inoltre svolte in presenza “tutte le altre attività curriculari, anche non relative agli insegnamenti del primo anno, tra cui tra cui esami di profitto e prove intercorso, laboratori didattici ed esercitazioni, esami finali di laurea e proclamazioni, tirocini didattici e sopralluoghi didattici, nel rispetto delle disposizioni delle Scuole e dei Dipartimenti e delle indicazioni del Servizio di prevenzione e protezione. È possibile – si legge ancora – la ripresa delle attività didattiche anche nell’Ospedale veterinario universitario didattico (Ovud) del Dipartimento di Medicina veterinaria, attesi i servizi di emergenza che la struttura offre al territorio”.

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