Agorà dell’acqua, comitati e sindaci per la l’acqua pubblica contro il caro bollette (e disservizi) della Gori

 

Agorà dell’acqua, la fortunata manifestazione, giunta alla terza edizione, nata su iniziativa dei comitati territoriali per l’acqua pubblica insieme alla rete dei Comuni del distretto Sarnese-Vesuviano, ha segnato un nuovo solco nella lotta alla Gori spa, al caro acqua e agli normi disservizi a fronte di un carrozzone politico che è proprio il caso di dirlo fa a cqua da tutte le parti.

L’incontro è stato un confronto aperto a tutti, cittadini, attivisti dei comitati, sindaci e amministratori locali, rappresentanti eletti nelle istituzioni regionali, ma soprattuto un prezioso momento d’informazione per condividere esperienze, costruire strumenti collettivi e continuare a tracciare un cammino condiviso nell’impegno per i beni comuni.
A introdurre i lavori Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo, e Giuseppe Grauso, referente del coordinamento campano per la gestione pubblica dell’acqua. Hanno partecipato all’assemblea Gianluca Napolitano e Ida Dello Ioio, in rappresentanza della rete civica dei comitati, Salvatore Parisi, consigliere del distretto idrico Napoli, gli amministratori locali dei Comuni in prima linea nel consiglio di distretto per la battaglia sulla ripubblicizzazione del servizio: Manlio Torquato (Nocera Inferiore), Bernardo Califano (Pagani), Roberto Falcone (Angri), Gaetano Ferrentino (Sarno), Francesco Gioia (Fisciano), Vincenzo Fiengo (Cercola), Raffaele De Simone (Roccarainola), Edoardo Serpico (Scisciano). Ha concluso padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano diventato negli anni figura simbolica del movimento per i beni comuni. Al centro del dibattito le questioni più rilevanti evidenziate nell’ultimo anno, dal percorso di approvazione alla Camera della legge di iniziativa popolare sull’acqua alla richiesta effettuata al governo di passare al Ministero dell’Ambiente le competenze di Arera, la discussa Autorità di regolazione che determina le tariffe dell’acqua, che dovrebbe tutelare i cittadini e controllare l’operato dei gestori, e che invece sta garantendo solo i profitti delle grandi aziende a spese degli utenti. Come la necessità di un intervento immediato per bloccare gli effetti nefasti della legge regionale e superare il fallimentare Ente Idrico Campano, un guscio vuoto e antidemocratico, finora utilizzato solo per salvare dal fallimento la disastrosa gestione privata Gori.
“Nel silenzio generale, tra pochi giorni i sindaci del Sarnese Vesuviano saranno chiamati a votare per le elezioni suppletive del consiglio di distretto – sottolineano gli organizzatori – noi continuiamo a proporre la liquidazione della Gori SpA, che impone le tariffe più alte d’Italia in cambio dei peggiori servizi, e la costituzione di un’azienda speciale completamente pubblica. Una scelta che presto dovranno fare con chiarezza e consapevolezza tutti i sindaci del territorio, ma in questa partita è essenziale anche il ruolo del governo nazionale che può e deve dare segnali concreti di un’inversione di rotta sulla gestione dei servizi pubblici locali, a cominciare dall’abrogazione dell’assurdo decreto dell’ex ministro Padoan che consente alla Gori di inviare agli utenti ingiunzioni di pagamento per presunti crediti non specifici, come un qualsiasi ente pubblico”.

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