A Volla Consiglio Comunale fiume per il permesso a costruire in deroga: nuovi assetti politici in città

 

Volla – Un Consiglio Comunale fiume che ha visto da una parte l’approvazione del permesso a costruire in deroga nei suoli adiacenti il Comune di due fabbricati a interesse pubblico (l’investimento è di un privato), di un’arteria viaria e di una piazza che di fatto verrà donata alla città e dall’altra ha visto indelebilmente consumarsi il nuovo assetto politico cittadino. Nella votazione dell’ottavo punto all’ordine del giorno, cioè l’autorizzazione a costruire affidata all’azienda edile di Ciro Perdono (che gentilmente, per fare chiarezza su una vicenda fumosa ci ha concesso un’intervista) i due fabbricati in oggetto e la piazza cittadina, da sempre presente in tutti i programmi elettorali e mai realizzata, il gruppo di consiglieri comunali dichiaratisi indipendenti (Ivan Aprea, Antonio Forte e Rosaria Borrelli)  ha di fatto paventato l’inizio di un nuovo percorso politico in città, non più negli scranni della maggioranza, arricchitisi di Gennaro De Simone, fuoriuscito da Forza Italia e in Consiglio dichiaratosi fuori dall’opposizione. “Un ragionamento così importante – ha affermato il leader dell’opposizione Luciano Manfellotti – sull’assetto urbanistico della città avrebbe dovuto avere una rilevanza cittadina. Il progetto doveva essere discusso con la città, reso partecipato e non il colpo di coda della maggioranza”. Entra nella questione Vincenzo Manfellotti, sempre tra gli scranni dell’opposizione. “Cosa c’è di pubblica utilità in questo progetto c’è da spiegarlo e bene. Ai cittadini prima e alle autorità competenti poi. Chi ha deciso che le opere previste nel progetto presentato da un privato abbiano il valore di pubblica utilità?”. Dalla maggioranza è una levata di scudi: Viscovo rischia, ma fuori dal suo esercito capitanato dal capogruppo di Cittadini per Volla Ivan Russo. “Dovete dire se volete o meno la piazza per Volla – ha tuonato il capogruppo di maggioranza – perchè un evento del genere fino ad oggi non è mai capitato”. “Non mi sembra – l’assist di Ivan Aprea ai nuovi scenari politici cittadini – che si stia discutendo di volere o meno una piazza per la città, anzi. Qui si sta approvando in deroga una concessione a costruire edifici che almeno a quanto ci è dato di capire non hanno tanto a che fare con le utilità pubbliche. Non vorrei facessimo la fine di quei comuni i cui consigli sono stati sciolti per decisioni sì legittime, ma inopportune e troppo faziose. Potremmo rinviare una decisione così importante, dopo averne sviscerato tutte le problematiche. Le destinazioni terziarie e commerciali del progetto, lodevole o meno che sia, ne precludono l’essenza di pubblica utilità. Penso che si tratti di un pessimo affare per il Comune e di un ottimo affare per il privato proponente. Il progetto, infatti, non è per una piazza ma per due fabbricati e non tiene conto di viabilità, di incidenza sociale e di altri parametri che contraddistinugono la progettazione di una parte importante della città quale la piazza. Non avrei avuto problemi ad appoggiare un progetto di cui il sindaco si fosse fatto promotore con la città che ha bisogno di essere governata e non gestita. Non c’è peggior tirannia di quella consumata all’ombra della legge”. “Queste metodologie – il commento accorato ma anche tecnico sulla vicenda del grillino Sergio Vaccaro – tagliano fuori completamente il cittadino, è assurdo. Prima ancora che far progettare a privati opere pubbliche, una buona amministrazione valorizzerebbe l’esistente e non lasciare nell’abbandono spazi pubblici e villette comunali dimenticate. Non mancano spazi di aggregazione a Volla, ma il buon senso di chi governa la città”. “Abbiamo proposto un’apertura – conclude Luciano Manfellotti – ci è stato alzato di fronte un muro. Per quanto nelle nostre possibilità sposteremo la questione in tutte le sedi opportune perchè venga fatta chiarezza”. Per ora il dato certo è che nei suoli accanto al comune nasceranno due fabbricati e una piazza attrezzata, il sindaco Andrea Viscovo ha rischiato grosso e ha una maggioranza risicata, De Simone passa col Governo e Ivan Aprea, Antonio Forte e Rosaria Borrelli hanno segnato il passo.

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