A Somma Vesuviana sbarca il commissario e iniziano a delinearsi le prime alleanze tra vecchi, nuovi e riesumati

Somma Vesuviana – L’ amministrazione retta da Pasquale Piccolo appartiene definitivamente al passato. Con le dimissioni del sindaco e la nomina da parte del Prefetto di Napoli del commissario prefettizio, il viceprefetto Carolina Iovino, la città di Somma Vesuviana si avvicina alla scadenza elettorale (primavera 2017) in modo disgregato. Rumors sempre più accreditati vorrebbero la ricandidatura del sindaco dimissionario Piccolo supportato da un manipolo di fedelissimi capitanati dall’ex assessore Luigi Coppola e da esponenti di Forza Italia che da un po’ di tempo non si rivedono con la linea del partito e non solo a livello locale. Certa, salvo complicazioni la candidatura di Celestino Allocca, il figlio dell’ex sindaco Ferdinando Raffaele, morto prematuramente durante il suo secondo mandato. Con Allocca ci sarebbero, ma tutto è ancora secretato e soprattutto troppo “ballerino” Forza Italia, liste civiche e partiti gravitanti nell’orbita del centro destra e come uscita dal cilindro (certi i bene informati) anche Campania Libera, il movimento-partito del Governatore Vincenzo De Luca. Dall’altra parte un centro sinistra in cerca di un’identità che possa unire nuovo e vecchio: per intenderci il Pd capitanato da Giuseppe Auriemma e quella sinistra legata a Lorenzo Metodio. “Un suggerimento a tutti i politici che amministrano da anni: mettiamoci da parte, diamo spazio ai giovani preparati, perbene e capaci. Solo così si potrà parlare di cambiamento. La nostra città merita di essere amata, merita un gesto d’amore da parte nostra, io sarò il primo a fare un passo indietro se lo faranno anche gli altri. Ho dato molto a Somma Vesuviana e continuerò a farlo… da “allenatore”. Dovremmo farlo tutti, i giovani sono il nostro futuro e noi il loro supporto”: questo il post su Facebook di Lello D’Avino di Progetto Somma che guarda al futuro, tirandosi fuori. I Grillini si incontreranno il 17 febbraio per fare il punto della situazione e redigere un programma che ovviamente gli imporrà di non fare coalizioni. Intanto le pattuglie dei carabinieri fanno tappa fissa a Palazzo Torino, perchè pare che oltre alle indagini che hanno visto nella bufera l’ex sindaco Piccolo e diversi funzionari comunali, ce ne siano altre.

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