A Somma Vesuviana arriva il Puc: transizione ecologica e città senza barriere architettoniche

Somma Vesuviana –  “E’ un punto di partenza per decidere la Somma che vogliamo. Ben 50 anni fa si arrivò in Consiglio Comunale senza raggiungere l’obiettivo di creare un qualcosa di interessante. Oggi c’è uno strumento adatto per fare tutto il necessario affinché Somma abbia un Piano quanto più rispondente alle esigenze di tutti i cittadini. Ora abbiamo bisogno di tutte e sollecitazioni provenienti dalla città perché vogliamo lasciare in eredità un Piano con la giusta transizione ecologica, con una città senza barriere architettoniche ma un Piano fattibile e non irrealizzabile. Vogliamo che sia un Piano partecipato”. Lo ha dichiarato poco fa, Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana a margine della conferenza svoltasi presso la Sala Consiliare, con la quale l’Amministrazione Comunale ha proseguito la campagna di conoscenza del Piano Urbanistico Comunale, aperta alle osservazioni.

 

“Si da la possibilità a tutto il territorio di potersi sviluppare sotto l’aspetto economico, commerciale, turistico, produttivo, dei servizi. Tutto questo darà la possibilità ai cittadini di poter investire sul territorio – ha dichiarato Elena Di Marzo, Assessore all’Urbanistica –  ma anche a coloro i quali vorranno investire da fuori. Dunque un volano che darà una volta per sempre la possibilità di sviluppare il territorio”.

Dunque una visione globale di medio – lungo termine!

“Il Piano ha una visione globale di medio – lungo termine per lo sviluppo del territorio di Somma. Le linee principali di indirizzo sono quelle della Rigenerazione Urbana attraverso diversi metodi attuativi e sono quelli di un forte sviluppo ed incremento del comparto turistico e culturale del territorio di Somma, dove c’è una forte identità storica e poi della salvaguardia ambientale – ha affermato l’architetto Antonio Oliviero, in rappresentanza del Gruppo Mate che ha redatto il piano –  per caratterizzare tutto ciò che in passato è stato realizzato e quello che potrà essere il futuro dello sviluppo del territorio. Ad esempio il parco archeologico della Villa Augustea rappresenterà il fulcro perché intorno al sito andremo a creare un sistema di servizi : dalla mobilità ai parcheggi e soprattutto alle attività ricettive ed alberghiere. Ci sarà anche una strada di collegamento al sito archeologico che collegherà Via Giulio Cesare all’area archeologica. Dunque un sistema turistico – culturale che prenderà piede. La stessa zona di Santa Maria a Castello, inquadrata nel Centro Storico, sarà centrale nel piano di sviluppo turistico ed economico”.

 

 

 

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