A San Sebastiano al Vesuvio vandalizzata nuovamente la stele in memoria di Paolino Avella. La denuncia della giornalista anti camorra Luciana Esposito: “Con Alfredo Avella faremo delle ronde per sorvegliare il presidio di legalità”

San Sebastiano al Vesuvio – Lo splendido oleandro che cresceva accanto alla stele è stato completamente tagliato. Per la seconda volta. Avevano anche tentato di strappare dall’albero la sciarpa del Napoli, la sciarpa di Paolino. Questo inizio 2022 parte male per la legalità sotto il Vesuvio. La stele di Paolino Avella, giovane vittima innocente della criminalità, è stata ripetutamente vandalizzata, per l’ennesima volta. La denuncia è di Luciana Esposito, giornalista anti camorra direttore del quotidiano online Napolitan.  “A qualcuno – scrive Luciana – continua a dare fastidio che quella stele sia un presidio di memoria ed impegno, affinchè il ricordo di Paolino resti vivo e la sua storia non venga dimenticata. Paolino è stato ucciso da due rapinatori che intendevano rubargli lo scooter. Era il 5 aprile del 2003 e 7 giorni dopo, Paolino avrebbe compiuto 18 anni.  E’ accaduto nel comune del vesuviano che viene definito “la piccola Svizzera” per il decoro e la compostezza che lo contraddistinguono.  Proprio per questo, probabilmente, a qualcuno non va giù che quella stele costringa a fare i conti con la violenza e criminalità che, oggi come allora, continuano a costituire una minaccia, anche per gli abitanti della “piccola Svizzera”.

Sulla stele di Paolino è riportata una frase della sua canzone preferita: “Non voglio chiudere gli occhi. Non voglio addormentarmi… E non voglio perdermi niente…” Qualcuno ha tentato di soffocare la tua voce, ma tu, Paolino, continui a cantare…” “Proprio perché la voce di Paolino deve continuare a cantare – conclude la giornalista che frequentava il liceo con Paolino Avella – io e Alfredo Avella il papà di Paolino, non escludiamo di organizzare delle ronde per sorvegliare la sua stele ed intendiamo riattivarci per organizzare una serie di iniziative, affinchè la voce di Paolino possa cantare sempre più forte”.

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