A SAN GIORGIO A CREMANO ARRIVANO ESERCITO E CAPITANERIA DI PORTO Protagonista della “soap” il Maresciallo consigliere “appoggio” Di Giacomo: “Sono intervenuto perchè si degenerava”

San Giorgio a Cremano – “Parco “pubblico” in via Aldo Moro di San Giorgio a Cremano…..piu che un mercatino di Natale sembra un mercato ortofrutta dismesso…..complimenti alla gestione” è bastato questo post di un cittadino sangiorgese per far arrivare in città l’esercito. Anzi, la Capitaneria  di Porto.  La polemica sociopolitica che ha invaso la città, ha scomodato anche i galloni dell’esercito e delle altre forze armate.

L’altolà e il “vai a dormire” non sono tuonati in camerata o in caserma, ma a mezzo social e han visto protagonista l’eclettico consigliere “appoggio” della Giunta Zinno, Ciro Di Giacomo (candidato alternativo al sindaco dem e da sempre e fino a un certo punto, oppositore del centro sinistra sangiorgese) intimare l’altolà a un collega delle forze armate, per una serie di post che analizzavano la gestione dei Mercatini di Natale di via Aldo Moro, affidata all’associazione vicina a Di Giacomo che gestisce anche il parco tutto l’anno con la relativa buvette. Scontrino sì, scontrino no, la questione è diventata militare, al punto che Di Giacomo “impone” al commilitone di andare a dormire, da amico, commilitone appunto e da Maresciallo. Natale è finito, evviva la vita, l’esercito, la polizia e la marina. Sulla questione interviene Di Giacomo. “Sono un consigliere comunale per passione e impegno civile. Sono un maresciallo della capitaneria di porto per professione e perché ci credo, da una vita. Noni mischio ruoli e gradi a mezzo social per questioni politiche che per la verità avevo già chiarito con l’interessato. Mi sono appellato al fatto che le polemiche e anche degli insulti gratuiti provenissero da un uomo dello stato che tra l’altro conosco da una vita e mai si è comportato così, anzi. Solo per questo motivo l’ho invitato a smetterla, anche come pubblico ufficiale siccome lui più volte negli scambi di messaggi su Facebook aveva chiarito la sua professione. Per rispetto di quella divisa l’ho invitato a smetterla e di andare a dormire. La questione legata ai mercatini, l’avevo già chiarita con lui. Si stava trascendendo”. Non è dello stesso avviso il carabinieri Francesco Ugga, tirato in ballo dopo aver pubblicato sulla sua pagina il suo dissenso. “Innanzitutto non ho mai offeso nessuno gratuitamente tutt’altro, In secondo luogo non ho mai tirato in ballo di prima persona il mio mestiere ma sono stati quelli del gruppo su Facebook a chiedermi se fossi forestale o carabiniere perché erano andati a vedere le immagini e le fotografie postate sul mio profilo. Ho risposto che ero sia forestale che carabiniere ma la cosa non riguardava loro, Inoltre non solo hanno offeso di prima persona a me dicendo che ero la vergogna della Forestale e la vergogna dei carabinieri ma hanno offeso la stessa Arma dei Carabinieri e il corpo forestale dello Stato mi hanno dato del Quaquaraqua dell’uomo di m**** e quant’altro gli insulti gratuiti sono stati da me ricevuti e non dati. Inoltre per finire la mia lamentela l’avevo pubblicata sulla mia bacheca Facebook senza fare riferimento a persone o attività, mentre invece il mio post è stato preso fotografato è pubblicato su un gruppo nel quale all’inizio non potevo assolutamente rispondere perché non ne facevo parte quindi è stato anche preso il mio nome il mio profilo è pubblicato abusivamente su un altro gruppo. Non sono mai stato contrario ai mercatini di Natale, ma quel parco è gia oggetto di polemiche che non sto a dire in questo momento, ma proprio perche ci tenevo che venisse organizzato qualcosa di carino e decente la delusione da cittadino è grande e le immagini parlano da sole. Il maresciallo Di Giacomo ha tutto l’interesse di voler proteggere quella attività visto che sono state  organizzate dalla sua stessa associazione non poteva Certamente coprire le spalle a un commilitone e un suo collega anche se nella regola militare Questa è una regola Vitale. Quindi il maresciallo di Giacomo mantenesse per sè le sue bugie e dicesse la verità per quello che gli ho anche scritto in una comunicazione privata”. Pace fatta.

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