A Portici consegnati i premi Teresa Buonocore e istituito un cento ascolto dedicato alle vittime di violenza

Portici – Consegnati i premi intitolati a Teresa Buonocore, la mamma coraggio fatta assassinare dal pedofilo che ebbe il coraggio di denunciare. “Grandissime emozioni nella Sala Cinese della Reggia per i Premi Teresa Buonocore alla presenza delle figlie Alessandra e Michelle e della sorella Pina – ha detto il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo – Rievocare il ricordo di quella immane tragedia con il Presidente Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno all’epoca della morte di Teresa, e rivivere quei momenti con le figlie, Alessandra e Michelle, che da Bambine sono diventate due Donne, è stato emozionante e commovente. Ho ricordato che De Luca il giorno dopo l’uccisione di Teresa mi chiamò e trovò casa per la famiglia Buonocore a Salerno in un appartamento confiscato alla camorra. Occorreva una immediata soluzione abitativa lontano da Portici come aveva disposto il Tribunale dei Minori e De Luca si offrì volontariamente per trovare una soluzione. Fu un gesto umano, concreto, istituzionale che non ho mai dimenticato.

Un grazie di cuore alla Associazione Partenope Dona, a Maria Puddu e ad Alessandra Cuevas per aver scelto Portici per conferire i Premi Teresa Buonocore”. Sempre a Portici è stato istituito il Centro Ascolto dedicato alle vittime di violenza. “Con i Servizi Sociali, diretti dalla dottoressa Anna Lecora, è stato completato un percorso che mette a disposizione delle donne e dei minori vittime di maltrattamenti o abusi un sistema di assistenza a 360 gradi – ha concluso Cuomo – in questo caso, il Centro Ascolto ricopre un ruolo determinante per intercettare quelle situazioni di violenza dove occorre principalmente supporto morale e orientamento. In tal senso al Corso Garibaldi 45, i cittadini potranno trovare assistenza dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, attraverso la presenza di figure esperte. Resta inoltre a disposizione anche il Centro Antiviolenza, con una serie di servizi più specifici dedicati alle donne che hanno invece già intrapreso un iter di emancipazione da contesti violenti”.

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