A Pollena Trocchia l’artista artigiano Luigi Russo dona la sua ultima opera, raffigurante la Lapide di Donizetti al sindaco Carlo Esposito

Pollena Trocchia – Non solo Santi, ma sempre un percorso artistico legato al territorio. Questa mattina l’artista e artigiano di Pollena Trocchia Luigi Russo ha donato al sindaco della cittadina vesuviana l’architetto Carlo Esposito la sua ultima opera d’arte raffigurante la lapide di Gaetano Donizetti che in vacanza alle pendici del monte Somma, compone con ritrovata serenità. A Pollena Trocchia, alle falde del monte, ospite dei Capece Minutolo duchi di San Valentino, Gaetano Donizetti era intento a scrivere “Lucia di Lammermoor”. Donizetti pare fosse uso recarsi proprio nella chiesa della Santissima Annunziata di Trocchia per provare la Lucia all’organo. Una iscrizione, apposta solo nel 1911 dal conte Ambrogio Caracciolo di Torchiarolo ricorda che “Gaetano Donizetti, al silenzio verde di queste pendici, veniva ad ispirarsi per le sue composizioni immortali”. Il primo cittadino di Pollena Trocchia, dopo anni di abbandono istituzionale riguardo alla permanenza dell’artista di Bergamo, trasferitosi a Napoli e sotto il Vesuvio (solo la ProLoco presieduta da Franco Pimonte e diversi appassionati tra cui l’attuale presidente del Festival Ciao  Gaetano, Gennaro Nigro e il professore Giuseppe Russo, storico di tradizioni locali hanno tentato negli anni di far venir fuori il connubio tra la terra di Pollena Trocchia e il Donizetti) sta tentando di rilanciare culturalmente il territorio partendo proprio dalle sue eccellenze enogastronomiche ed artistica (col supporto prezioso dei consiglieri Fortuna Riccio, delegata agli eventi e di Giovanni Canfora, un mare in piena per risorse e network relazionale) assieme alla Preside dell’Istituto comprensivo titolato proprio a Donizetti, Angela Rosauro, che negli anni ha messo su una vera e propria orchestra con gli alunni delle scuole medie. Oggi la riproduzione della lapide (quella vera purtroppo è stata vandalizzata) donata dall’artista Russo al sindaco, segna uno sparti acque che vede nella cultura l’asse portante per il rilancio della cittadina vesuviana.

 

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