A Pollena Trocchia, i campi sportivi di via Esperanto diventeranno un centro sportivo e parco urbano col Pnrr del Governo

Pollena Trocchia – Abbandonati, vandalizzati e in sostanza tolti alla collettività. Oggetti di progetti, di ricorsi e di sentenze, di arbitrati e di speranze. Sono i campetti di tennis e calcio che costituiscono il Centro Sportivo a due passi dal Comune di Pollena Trocchia in via Esperanto. Intanto, però su quei campi c’è stata la manifestazione di interesse di un privato, un’associazione sportiva l’Asd Accademia Gymnasion che aveva presentato un progetto di ristrutturazione e rilancio della struttura, previo l’affido trentennale della stessa. Cosa c’è di meglio di un privato che investe nel pubblico per rilanciare il territorio? Forse niente, verrebbe da dire. Se quel presidente dell’Associazione sportiva proponente non si chiama Raffaele Di Fiore (noto imprenditore vesuviano famoso in tutto il mondo per i caschi Dieffe) che prima di presentare il progetto è stato anche consigliere comunale di opposizione quando il governo cittadino era targato Francesco Pinto. Su quella struttura la conferneza dei servizi dell’ente ha disposto il valore di utilità pubblica ma tra la Gymnasion e il Comune si è andato avanti per anni a suon di ricorsi, giudizi e carte bollate, tutti persi dal Comune con un ulteriore danno per i cittadini. E’ di pochi mesi fa la notizia che l’amministrazione, dopo la seconda sconfitta al Tar, farà ricorso al Consiglio di Stato. “Avevo presentato una proposta di rilancio della struttura – commenta Di Fiore – non perchè dovessi farne business, ma per passione e soprattutto perchè penso lo sport un grosso elemento di inclusione sociale. Sono costretto a battermi tra ricorsi e tribunali contro l’immobilismo della politica locale. Il mio progetto non era di gestione, quella va messa a bando pubblico, ma di indirizzo. Andremo avanti, anche di fronte il ricorso al Consiglio di Stato dell’Ente che ad oggi preferisce lasciare i campi in uno stato pietoso e perde tutte le cause”. Chiamato in causa l’attuale sindaco, l’architetto Carlo Esposito, per la prima volta sappiamo che per i campi sportivi abbandonati, finalmente c’è un progetto che parteciperà a un finanziamento di Città Metropolitana (assieme ad altri due presentati dal Comune: rifacimento di piazza Amodio e realizzazione di una cittadella sportiva al parco Europa) che prevede anche la realizzazione di un parco pubblico di fronte il Comune. “Il piano finanziario da mettere a bando secondo il progetto dell’Accademia Gymnasion – dice in sostanza il sindaco – non era congruo con le spese che realmente occorrono e fondamentalmente non rispecchia la volontà dell’Ente per quella struttura, che sarà interessata da un grosso finanziamento del Piano rinascita e resilienza del governo per il rilancio dell’intera area, inserito in un piano di servizi alla persona di Città Metropolitana”.

“Le due sentenze del TAR – afferma il sindaco Esposito – afferiscono a due questioni molto diverse tra loro. La prima è inerente la richiesta da parte del comune di integrare la proposta con un piano economico-finanziario asseverato da una banca o da una società di revisione così comune si usa per i progetti finanzino a cui la procedura proposta dalla ASD Giymnasium. Il TAR dispose di procedere comunque. La seconda sentenza è invece inerente la valutazione negativa e rigetto da parte dell’ufficio tecnico della proposta. In questo ultimo caso il TAR ha eccepito che il rigetto, il mancato interesse pubblico della proposta, non può essere stabilito con un’iniziativa autonoma dell’ufficio preposto ma dettato da un atto di programmazione dell’organo esecutivo, questo nonostante vi sia stata una nota a firma del sindaco che invitava l’ufficio ad attivare tutte le procedure per addivenire ad un intervento di qualificazione dell’intera area ivi compreso quella ove si svolge il mercatino settimanale. Ragion per cui la seconda sentenza non è di merito ma solo di procedura, per tali ragioni abbiamo ritenuto di ricorrere al Consiglio di Stato”. Sulla questione legata invece all’associazione  Gymnasium: “Approvare un intervento parziale per poi richiedere al proponente un intervento complessivo esporrebbe l’Ente ad una maggior richiesta in termini di rimborso o di un maggior numero di anni di concessione dell’area a titolo gratuito. Come più volte ho ribadito il recupero dei campi sportivi non può prescindere dal considerare un progetto unitario e complessivo dell’intera area destinata ad attrezzature sportive, ovvero l’attuale area dei “campetti” e quella ad essa adiacente attualmente impegnata per il mercatino settimanale. L’ideale sarebbe un intervento che contemplasse la duplice esigenza, quella sportiva e quella del mercatino.  Il progetto proposto dall’ASD Gymnasium è tutt’altro. Esso prevede la manutenzione straordinaria di uno dei due spogliatoi (quello più ad est), la sistemazione del campo maggiore, ovvero quello antistante lo spogliatoio oggetto di intervento, nonché la copertura di questo stesso campo sportivo. L’investimento previsto è irrisorio rispetto ai lavori necessari (189.000 €) a fronte del quale il proponente ha richiesto la concessione gratuita della struttura per 30 anni (pari a circa 500 € mensili senza considerare la svalutazione nei 30 anni). Si pensi che l’intervento per la copertura del campetto adiacente la scuola di via San Gennariello prevede un investimento doppio rispetto alla proposta dell’ASD.

L’amministrazione ha in mente ben altro per l’area dei campetti. Nell’ambito della manifestazione di interesse avviata dalla Città Metropolitana abbiamo candidato un intervento di riqualificazione della struttura sportiva che ingloba tutta l’area a ciò destinata, arrivando fino a via San Giacomo. Queste sono le ragioni per le quali abbiamo ritenuto che la proposta non sia accoglibile e fatto ricorso al Consiglio di Stato”.

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