Musei ‘gemellati’, intesa da medicina ad arte: il Museo delle Arti Sanitarie di Napoli avvia una collaborazione con il Museo storico nazionale dell’arte sanitaria di Roma

Musei ‘gemellati’, intesa da medicina ad arte: il Museo delle Arti Sanitarie di Napoli avvia una collaborazione con il Museo storico nazionale dell’arte sanitaria di Roma

Ferri chirurgici d’epoca, tavole anatomiche, antichi microscopi, documenti che raccontano l’arte farmaceutica, oltre ai volumi dove è racchiusa la storia della medicina attraverso i secoli. Da oggi l’immenso patrimonio del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli all’interno del complesso monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili e quello del Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria di Roma, sarà ulteriormente valorizzato e reso accessibile al pubblico attraverso una più stretta collaborazione tra le due istituzioni. A suggellare l’unione, è stata una cerimonia di gemellaggio svoltasi nell’Ospedale S. Spirito in Sassia dove è ospitato, nell’ala secentesca, il Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria gestito dall’Accademia di Storia dell’arte sanitaria.

L’obiettivo comune è il recupero, la conservazione, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio storico, medico e scientifico nonché bibliografico dei due musei, entrambi situati in ex ospedali monumentali di valenza storico-architettonica di altissima importanza. Una delle prime collaborazioni di carattere scientifico-culturale  è prevista nella primavera 2020 con l’allestimento della mostra itinerante ‘Scienza, Carità, Arte negli Antichi Ospedali d’Italia’ negli spazi del Museo a Roma. Già esposta a Matera nei mesi di giugno e luglio e forte di un grande successo di pubblico, la mostra offre, a partire da Napoli, uno spaccato della storia dell’assistenza sanitaria e sociale del nostro Paese ed è stata realizzata dal Museo delle Arti Sanitarie di Napoli, in collaborazione con il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani.
Dopo saluti istituzionali di Rina De Lorenzo parlamentare della Repubblica, hanno preso la parola Gianni Iacovelli, presidente dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria di Roma, Gennaro Rispoli, presidente dell’associazione Il Faro d’Ippocrate e direttore del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli, Carmen Caccioppoli, responsabile programmazione culturale del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli, Pier Paolo Visentin, direttore Centro Studi e Ricerche post Universitario. Sono intervenuti anche Angelo Tanese, direttore generale dell’Asl Roma 1, Pierluigi Marini presidente associazione chirurghi ospedalieri italiani. Le conclusioni sono state affidate a Mariapia Garavaglia, vicepresidente Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria di Roma,  il generale Gabriele Lupini, ispettore nazionale del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana.
Il direttore del Museo delle Arti Sanitarie, Gennaro Rispoli dice: ‘’Oggi  sia io che il professore Iacovelli insieme a Carmen Caccioppoli, tutti insieme stiamo realizzando una rete che racconta la storia della cura, della scienza e della carità in tutto il nostro Paese’’.
NOTE
Il Museo delle Arti Sanitarie di Napoli  nasce il 23 marzo (data che ricorda la fondazione dell’antico ospedale degli Incurabili) del 2010 per volontà  del professore Gennaro Rispoli, medico – chirurgo. Il Museo è articolato su tre piani con pannelli didattici, strumenti medici e una biblioteca che raccontano la storia sanitaria del più grande ospedale del sud del Paese, quello degli Incurabili.
Il Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria di Roma fu inaugurato l’11 maggio del 1933 nell’antico complesso dell’ospedale Santo Spirito e ha come fondatori il generale
Mariano Borgatti, direttore di Castel Sant’Angelo e
presidente del comitato per le Mostre Retrospettive, e
i medici Pietro Capparoni e Giovanni Carbonelli. Il materiale che illustra la medicina attraverso i secoli è diviso per collezioni. In esso vi è anche una ricostruzione di una farmacia del Settecento e un laboratorio alchemico.

 

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